2017-01-02 14:51:00

Il Papa ai vescovi: difendere i bambini del mondo dai nuovi Erode


I pastori ascoltino il pianto dei tanti bambini nel mondo vittime di violenze. La Chiesa piange però non solo per questo ma anche per il dolore dei “minori che furono abusati sessualmente da sacerdoti”. Sono le forti parole di Papa Francesco nella Lettera scritta ai Vescovi nella Festa dei Santi Innocenti, celebrata il 28 dicembre scorso. Il testo è stato pubblicato oggi dalla Sala Stampa vaticana. La Chiesa chiede perdono, scrive il Papa, per questo peccato dei suoi figli. Il servizio di Debora Donnini:

Proteggere i bambini “dai nuovi Erode dei nostri giorni”, che ne fagocitano l’innocenza. E’ la richiesta del Papa ai Vescovi, contenuta nella Lettera che affronta a 360 gradi i drammi che colpiscono i bambini nel mondo. L’innocenza spezzata “sotto il peso del lavoro clandestino e schiavo”, sotto il peso della prostituzione e dello sfruttamento, di guerre ed emigrazioni forzate. Migliaia i bambini caduti nelle mani di banditi, di mafie, di mercanti della morte. E i numeri riportati nella Lettera danno l’idea di questa realtà drammatica: 75 milioni di bambini hanno dovuto interrompere le loro istruzione, nel 2015 il 68 per cento delle persone oggetto di traffico sessuale era costituito da minori. Secondo le stime dell’Unicef, si calcola che tra il 2016 e il 2030, 69 milioni di bambini sotto i 5 anni moriranno, e oggi muoiono per fame quasi la metà dei bambini che perdono la vita sotto i 5 anni.

La Chiesa chiede perdono per i bambini che furono abusati sessualmente da sacerdoti: tolleranza zero
“Ascoltiamo il pianto” di questi bambini, chiede fortemente il Papa. La Chiesa “piange” però non solo per  questa sofferenza ma anche perché conosce “il peccato di alcuni suoi membri” e “il dolore dei bambini che furono abusati sessualmente da sacerdoti”. “Deploriamo” e “chiediamo perdono”, scrive Francesco. Si tratta di “un peccato che ci fa vergognare”, un peccato per quanto è successo ma anche “il peccato per omissione di assistenza”, “il peccato di nascondere e negare”. Ai Vescovi chiede dunque con forza di rinnovare l’impegno perché “queste atrocità non accadano più tra di noi”. E dunque “tolleranza zero”.

I pastori difendano la dignità di figli di Dio dei bambini
La Lettera inizia parlando della gioia per la nascita del Salvatore, che però viene avvolta in una tragedia di dolore: l’uccisione dei bambini voluta da Erode per sfrenata sete di potere. E il gemito della madri per la morte dei propri figli, si ascolta ancora oggi. Francesco chiede dunque ai pastori, come fece San Giuseppe, di avere il coraggio di prendere tra le mani questa realtà. La gioia cristiani, ricorda, non si costruisce ignorando la realtà. Bisogna invece custodire la vita, bisogna “rinnovarci come pastori coraggiosi”, prendere coscienza di quanto molti bambini stanno vivendo e lavorare affinché “la loro dignità di figli di Dio, sia non solo rispettata, ma soprattutto difesa”, scrive il Papa. In una parola : “Non lasciamo che rubino loro la gioia”.








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