2017-01-03 14:24:00

Pedofilia. Don di Noto: " Gli Erode di cui parla il Papa non vinceranno"


“La situazione resta drammatica nonostante tutti gli sforzi: occorre fare di più”. Così don Fortunato di Noto presidente dell’associazione Meter impegnata contro la pedopornografia dopo la Lettera scritta dal Papa ai vescovi nella Festa dei Santi Innocenti e resa nota ieri. Francesco invoca la difesa dei bambini del mondo dai “nuovi Erode” e chiede perdono per i sacerdoti che hanno violato l’infanzia. Ma sentiamo il commento di don Fortunato di Noto al microfono di Stefano Leszczynski:  

R. – Noi siamo convinti – e non sono fermamente convinto anche io – che Erode non vincerà! Saranno gli stessi bambini che lo schiacceranno, col loro grido, col loro dolore, con la loro innocenza. Dietro a un bambino corrotto, c’è sempre un grande corruttore: la loro carne diventa quasi più preziosa dell'oro e dell'argento, più preziosa della droga.. tenete conto che questo sfruttamento è al secondo posto dopo il commercio delle armi. E’ veramente un business che grida non soltanto vendetta, ma grida anche giustizia.

D. – Come mai la società del benessere non riesce a reagire?

R. – Perché non vede e spesso si limita soltanto al numero: non possiamo accontentarci soltanto di statistiche e numeri! Noi dobbiamo necessariamente – e la Chiesa questo lo fa! – mettere le mani nel dolore innocente e per dare loro una speranza e un futuro.

D. – Papa Francesco ha anche denunciato fortemente il male che c’è stato nella Chiesa. Su questo cosa si può dire?

R. – Certamente si può dire che Papa Francesco continua la grande opera di Benedetto XVI. Riteniamo opportuno che il rossore della vergogna nella Chiesa dobbiamo assumercelo tutti. Evidentemente che con questa lettera che Papa Francesco ha rivolto ai vescovi li impegna ulteriormente.Già c’era stato il Motu Proprio… La tolleranza zero, che ancora una volta Papa Francesco ripete, riscrive e sottoscrive di suo pugno è la dimostrazione che non è possibile che la Chiesa, che deve essere luogo di luce, di pace, di accoglienza, di amorevolezza, di protezione, possa diventare – a causa di alcuni – soltanto un luogo dove si vive l’orrore. I bambini e le famiglie devono trovare un posto sicuro, una comunità sempre accogliente, che sta dalla parte dei piccoli, dei deboli, che li difenda fino alle estreme conseguenze. Quindi io credo che la Chiesa debba ancora fare molta strada e già la sta facendo: Papa Francesco ha istituto la Commissione per la tutela dei minori e poi questo nuovo dicastero per lo Sviluppo umano integrale, e – perché no?- pensavo perché non istituire ad hoc un ufficio che tratti propri la situazione dell’infanzia. 








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