2017-01-03 13:19:00

Terremotati a Rieti. Mons. Pompili: nella fede gli anticorpi alla tristezza


Continua lo sciame sismico che stamattina ha colpito la Campania, a Capri con una scossa di magnitudo 3. Altre piccole scosse nella notte hanno interessato la zona del Centro Italia senza provocare gravi danni. Per capire la situazione attuale dei terremotati nella provincia di Rieti e i prossimi appuntamenti con Papa Francesco Giulia Angelucci ha intervistato mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti.

R. – Intanto si sta realizzando la serie delle casette prefabbricate, alcune delle quali sono già state predisposte per arrivare in primavera alla definitiva realizzazione di questi moduli abitativi prefabbricati, che dovrebbero essere più di 400. Come Caritas diocesana abbiamo cercato di vedere quali fossero le situazioni – soprattutto nelle frazioni più isolate – che necessitassero di un aiuto: siamo intervenuti già in una cinquantina di casi con dei container. Con l’inverno ormai definitivamente arrivato, si cerca di favorire anche luoghi di incontro per la comunità: in ciascuna delle quattro frazioni più importanti sono state realizzate delle sale di comunità, che svolgono all’occorrenza anche la funzione di chiesa. La presenza dei Frati Minori e dei Frati Cappuccini garantisce a questi spazi anche una vivibilità.

D. – Come sono state vissute le feste natalizie dai terremotati?

R. – Si è cercato di non rassegnarsi al dolore. Si sono avuti diversi momenti di festa: momenti di preghiera, come la celebrazione della Messa nella notte di Natale o il Te Deum di ringraziamento lo scorso 31 dicembre; ma momenti pubblici come la rappresentazione vivente del presepe proprio a ridosso della zona detta “area rossa”, intorno alla chiesa purtroppo disastrata di Sant’Agostino.  E poi naturalmente non sono mancati momenti più conviviali nella grande tenda, qui ad Amatrice, ma anche nelle frazioni di Sant’Angelo, Sommati e di Torrita. La gente ha cercato di vivere questo Natale, che tutti ci si augura irripetibile nel senso proprio letterale, rafforzando di più i legami e cercando di trovare nella fede e anche nella compagnia gli anticorpi alla solitudine e alla tristezza. Ancora ieri c’è stata una scossa, anzi una sequenza… L’impegno è quello di favorire momenti di aggregazione:  nei prossimi giorni, qui ad Amatrice – il 6,7,8 gennaio – si terrà un meeting di giovani che rifletterà sui temi dell’“Amoris Laetitia”, cercando di trovare il modo di creare anche momenti in cui coinvolgere anche la popolazione. Direi che, in prospettiva, l’obiettivo è quello di far sì che la realizzazione dei moduli abitativi nelle diverse frazioni, anche di Accumoli, consenta il ritorno delle persone e quindi anche il riaggregarsi delle tante famiglie, che in questo momento sono sfollate provvisoriamente sulla Riviera, a Roma o a Rieti. Questo mi pare che sia un po’ l’obiettivo di medio termine: quello cioè di far sì che per la Pasqua le persone possano tornare. Nel frattempo la scuola continua ad essere frequentata; il Pronto Soccorso è un punto di riferimento. E come Caritas abbiamo realizzato un emporio e una caffetteria, nella speranza che possa diventare un punto di incontro sia per rispondere alle urgenze più immediate, sia anche a livello di ascolto grazie proprio alla possibilità di incontrare le persone, con le quali fare anche un percorso, che riesca a far metabolizzare il trauma che è evidentemente ancora all’opera.

D. – A proposito dei prossimi appuntamenti del 5 e del 14 di gennaio per i terremotati con Papa Francesco, ci può dare qualche dettaglio?

R. – Il 5 siamo con tutti i terremotati dell’ormai ampia zona del Centro Italia all’Aula Nervi per l’udienza che Papa Francesco ha riservato a tutti. C’è una grande attesa e anche un’ampia partecipazione. Il 14 di gennaio il Papa, corrispondendo all’invito di una mamma che aveva presentato il suo bambino quando era venuto qui ad Amatrice, ha permesso che ci fosse la possibilità di battezzare non solo quel bambino, ma anche gli altri che sono nati nel frattempo: perciò nel pomeriggio di sarà questa celebrazione nella Chiesa di Santa Marta per il Battesimo dei nuovi nati dopo la tragedia del 24 agosto, che ad Amatrice e ad Accumoli ha totalizzato più di 260 vittime…








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