2017-01-09 13:58:00

Maltempo in Europa: in Italia, critica la situazione in Puglia


Europa ancora sotto la morsa del gelo. Polonia, Serbia, Ungheria e Grecia tra i Paesi più colpiti, dopo l’Italia che resta avvolta in particolare al centro sud da neve e temperature sotto zero. Nella penisola, otto senza fissa dimora sono morti per il freddo degli ultimi giorni: per loro la preghiera del Papa, ieri all’Angelus, e l’invito alla solidarietà verso chi soffre in queste ore. Resta critica la situazione nelle zone terremotate di Lazio, Marche e Umbria, a cui si aggiunge l’emergenza in Puglia: comuni, masserie e ospedali sono ancora isolati e quasi tutte le scuole della regione sono chiuse, anche se al momento si registra una pausa nelle precipitazioni. Giada Aquilino ha raggiunto telefonicamente suor Mariarosaria Imperatore, francescana alcantarina, vicedirettrice della Caritas di Bari - Bitonto:

R. – In questo momento, la situazione a livello meteorologico è leggermente più tranquilla, nel senso che fa molto freddo ma le strade sono ormai sgombre dal ghiaccio e non sta nevicando. Ma il meteo ci annuncia di nuovo un peggioramento della situazione e possibili nevicate tra domani sera e mercoledì mattina. Intanto, nella città di Bari, un’ordinanza ha chiesto che le scuole rimangano chiuse oggi e domani, mentre nei paesi limitrofi - come Bitonto e alcuni altri nell’entroterra - le scuole saranno chiuse anche mercoledì.

D. – Quali sono stati i momenti più critici in queste ore?

R. – Il momento più critico è stato quello iniziale: la sera dell’Epifania - venerdì sera - e sabato mattina. Con la neve caduta, immediatamente è stato dato l’allarme e abbiamo cominciato ad attivarci per poter soccorrere e rispondere al bisogno soprattutto dei senza fissa dimora, in modo che nessuno fosse per strada in questi giorni di tanto freddo. Devo dire che c’è stato un buon coordinamento tra le istituzioni, noi come Caritas diocesana e le varie associazioni: ci siamo attivati tutti. Nel nostro dormitorio diocesano è attiva l’apertura h24, servendo anche i pasti, avvalendoci del contributo preziosissimo delle parrocchie e dei tantissimi volontari che stanno dando la loro disponibilità a stare nel dormitorio con gli ospiti anche duramente il giorno. Accanto, ci sono diverse associazioni che stanno provvedendo sulla strada a distribuire coperte e pasti caldi: c’è il Pronto intervento sociale, con un numero verde sempre attivo, 800 093 470, che si può chiamare in qualunque momento nel caso eventualmente si incontrassero delle situazioni sulla strada di particolare disagio, con persone che non hanno ancora trovato riparo.

D. – Lei ha citato il Centro diocesano “don Vito Diana”, gestito dalla Caritas: chi state ospitando e chi assistite in queste ore?

R. – Noi qui ospitiamo sempre, durante tutto l’anno, 44 uomini senza fissa dimora, italiani o stranieri: anche in questo periodo tutti i posti sono occupati e c’è una risposta anche per coloro che non riescono ad entrare nel nostro dormitorio, perché ci sono dei posti ulteriori messi a disposizione dal Comune in questi giorni di grande freddo.

D. – C’è una storia particolare che ha potuto raccogliere tra i vostri ospiti?

R. – Un volontario che fa il barbiere ha approntato un taglio di capelli e una sistemazione a molti dei nostri ospiti. Ha raccolto la testimonianza di un ospite – mi diceva – che era sorpreso, contentissimo: gli ha parlato della benevolenza che ha trovato. Poi c’è stata una signora venuta giorni fa, assieme alle due figlie che desideravano regalare la loro calza della befana agli ospiti del dormitorio. Oppure mi raccontava di un altro volontario con il quale si è trovato a parlare e che gli ha detto come, pur essendo ateo, aveva comunque desiderio di rendersi utile e di fare del bene. Ecco: la testimonianza che noi possiamo raccogliere in questo momento è proprio di un clima bello all’interno del dormitorio, un clima fraterno. Per cui gli stessi ospiti ieri hanno spalato la neve nel cortiletto dove si trova l’accesso al dormitorio, sistemando loro stessi gli ambienti dopo aver mangiato. Si respira davvero un bel clima, nonostante l’emergenza freddo.

D. – In questi giorni ci sono state particolari donazioni? Come vi siete mossi?

R. – Sì, in questi giorni abbiamo goduto di tanta solidarietà, benevolenza e beneficenza fatta da parte di tante persone. Abbiamo raccolto circa 80 kg di panettoni; intorno ai 60-70 litri di latte; 70 coperte; cappelli, sciarpe, giacconi, maglioni. E abbiamo anche distribuito 240 pasti: stiamo parlando delle giornate del 6-7-8 gennaio, con 80 pasti al giorno più o meno: quindi 30 a pranzo e una cinquantina la sera.

D. – Il Papa all’Angelus ha pregato affinché il Signore "ci scaldi il cuore" per poter aiutare chi in queste ore soffre particolarmente. Quindi c’è una risposta in tal senso nella vostra diocesi?

R. – Sì, noi la sentiamo: noi sentiamo che le comunità sono presenti, che le persone si attivano, che le comunità parrocchiali sono sensibili all’appello. Noi abbiamo mandato vari messaggi, ma abbiamo anche telefonato alle stesse parrocchie e abbiamo avuto una risposta assolutamente positiva. Quindi non abbiamo avuto bisogno di usufruire di alcun aiuto, nemmeno comunale, pur messo a disposizione, per i pasti, perché le parrocchie si sono attivate e hanno preparato il pranzo, abbondantissimo come sempre fanno, per i nostri ospiti.








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