Mettere in atto misure concrete per aiutare i Rohingya, rifugiatisi in Malaysia: questo l’appello lanciato al governo di Kuala Lumpur dalle Chiese cristiane nazionali.
Circa 50mila i Rohingya rifugiati in Malaysia
Nei giorni scorsi, infatti, nella capitale malese, si è svolto un forum che ha visto
riunite diverse organizzazioni religiose ed associazioni della società civile, le
quali hanno affrontato la drammatica questione dei Rohingya, la minoranza musulmana
birmana, da diversi messi sottoposta ad attacchi da parte dell’esercito governativo
di Yangon. Una situazione che ha spinto circa 50mila Rohingya a rifugiarsi in Malaysia.
2017 sia “Anno della solidarietà con i Rohingya”
Di qui, l’iniziativa della Chiese cristiane malesi che hanno deciso di proclamare
il 2017 come “Anno della solidarietà con i Rohingya”. In particolare, a nome del Consiglio
delle Chiese malesi, organismo che riunisce la maggior parte delle Chiese cristiane
del Paese, tra cui la Chiesa cattolica, il pastore metodista Herman Shastri ha ribadito
l’importanza di garantire “il rispetto dei diritti umani” della minoranza musulmana
birmana, esortando in tal senso il governo di Kuala Lumpur ad “agire concretamente”
in tal senso.
Vita umana è sacra, va tutelata
“Tutti gli esseri umani sono creati da Dio e quindi ogni vita umana è sacra – ha aggiunto
il rev. Shastri – Per questo, tutte le religioni devono fare il possibile per tutelare
la vita e la dignità delle persone”. Di qui, l’appello a tutti i cristiani malesi,
pari a poco meno del 10% della popolazione, ad offrire aiuto ai Rohingya.
I dati dell’Acnur
Da ricordare che, secondo i dati diffusi ad ottobre 2016 dall’Acnur (Altro Commissariato
Onu per i rifugiati), in Malaysia si sono registrati oltre 150mila rifugiati e richiedenti
asilo: di tale cifra, il 90% è di origine birmana ed il 40%, pari a circa 54mila persone,
è Rohingya. (I.P.)
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