2017-01-14 17:30:00

Siria: i medici di "Emergenza Sorrisi" operano tra le bombe


In Siria, a Damasco, i medici di Emergenza Sorrisi hanno da poco concluso una nuova missione svolta in piena guerra: 40 i giovani operati e oltre 100 le visite effettuate nell'ospedale della capitale. Al microfono di Maria Cristina Montagnaro, il presidente dell’associazione Fabio Massione Abenavoli, che ha guidato il team di medici, racconta la situazione che hanno trovato:

R. - E' la situazione drammatica di un Paese in guerra e sotto embargo: mancano i farmaci e i materiali e la popolazione ne soffre in maniera incredibile. La situazione sanitaria è quasi al collasso.

D. - Siete riusciti a operare in sicurezza?

R.- Intorno a noi, purtroppo, si sentivano arrivare le bombe… Ma noi abbiamo operato, ecco...

D. – Quante persone avete operato?

R. – Abbiamo visitato più di 100 pazienti e siamo riusciti ad operarne circa 40, alcuni dei quali erano casi veramente drammatici: in un caso, addirittura, un paziente è stato operato 30 volte prima che si riuscisse a mettere in ordine tutta la ferita, il lembo e la parte ortopedica che era veramente disastrata.

D. – Quindi, un Paese veramente martoriato…

R. – Direi che è un Paese che ha un orgoglio incredibile. Non ho mai visto una persona lamentarsi, pur essendo in condizioni davvero drammatiche. Hanno tutti il desiderio di riportare questo Paese alle condizioni che esistevano prima della situazione bellica e di vivere la pace, perché, come dice Papa Francesco, “la pace è tutto”, e la guerra non porta assolutamente a niente, è solo distruttiva e colpisce le persone più deboli e inermi che sono quelle che soffrono di più la guerra.








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