2017-01-20 13:10:00

Mons. Viganò: nel linguaggio di Francesco racconti di storia


Papa Francesco come ha cambiato la percezione del Cristianesimo? E come viene comunicato il Vangelo? Di questo si è parlato in un convegno ieri e oggi a Roma, che ha messo in luce tutta la varietà del Magistero del Pontefice argentino. Alessandro Guarasci:

Un Pontificato complesso quello di Francesco, profondamente radicato nell’attualità che viviamo. Nessuna "lettura eretica" delle parole del Papa, quindi, perché con lui è cambiato anche il modo di comunicare. Il prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò:

“Oggi è importante capire, ad esempio, quando il Papa parla di povertà, parla di pace, di misericordia, che cosa intende, cioè dove si radicano questi concetti. Viene chiesta all’interlocutore un’attenzione maggiore perché Papa Francesco non utilizza un linguaggio astratto, concettuale, ma usa dei racconti di storia. Ed è proprio per questo che è importante capire cosa sta dietro alle parole del Papa. Per esempio, proviamo a pensare alla parola 'sguardo', 'guardare': per esempio questo è radicato fortemente nell’esperienza degli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio. Quindi, c’è un mondo da scoprire prima di poter capire che cosa Papa Francesco vuole dire”.

I laici hanno un’importanza crescente nella Chiesa di Francesco, una Chiesa che mira ad essere sempre meno clericale, dice Massimo Faggioli, che insegna Teologia a Filadelfia negli Usa:

“La Chiesa descritta da Francesco è meno clericale e meno istituzionale di quanto il laicato non abbia bisogno per definirsi ‘laicato’. Cioè, è in corso una ridefinizione del vocabolario, e quindi dei ruoli: da una parte, la critica costante e tagliente di Francesco al clericalismo significa liberare il laicato dall’onere di assumersi il ruolo di controparte del clero. Dall’altra parte, il mutamento di toni nel discorso su Chiesa e modernità e secolarizzazione in un senso meno polemico io credo che restituisca al laicato cattolico uno spettro di possibilità che erano – credo – più limitate all’interno di un orizzonte della lotta contro la modernità secolare”.

Con Francesco, la Santa Sede è proiettata sempre più verso il panorama internazionale, e la sua azione è mirata a rafforzare gli sforzi per la pace. Roberto Morozzo della Rocca, docente di storia contemporanea a Roma Tre:

"Non c’è soltanto lui; c’è anche un impegno generale della Chiesa cattolica nel mondo per la pace. E penso a tanti vescovi e a tanti laici che si impegnano, soprattutto dove ci sono conflitti: l’Africa è il primo continente delle guerre, come sappiamo. Credo che l’impegno per la pace sia molto forte nella Chiesa di oggi, direi in crescendo rispetto agli ultimi decenni della storia della Chiesa cattolica”.








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