2017-01-21 14:26:00

Hotel Rigopiano: salvate 9 persone, 23 i dispersi


Alle pendici del Gran Sasso, prosegue la corsa contro il tempo delle operazioni di soccorso tese a recuperare le persone ancora disperse all’interno dell’hotel Rigopiano, investito da una slavina mercoledì sera. Due sono le persone individuate ancora da estrarre e nelle prime ore della mattina altri quattro sopravvissuti sono stati tratti in salvo. Recuperato anche un morto. Il bilancio provvisorio vede quindi 9 superstiti, 5 vittime accertate e 23 persone che mancano ancora all’appello. Riguardo ai sopravvissuti il segretario generale della Cei, mons. Galantino parla di “bella notizia”, riferisce che “il Papa è informato” e garantisce il sostegno di Caritas nelle zone terremotate. Il servizio di Marco Guerra:

"Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie, stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve", Così  riferiscono i Vigili del fuoco che lavorano senza sosta per raggiungere i 23 dispersi stimati. Nelle prime ore di questa mattina gli ultimi quattro salvataggi. I soccorritori sono dotati di micro-telecamere e cosiddetti serpenti hi-tech e ora si cerca di captare anche i segnali dei cellulari. I 9 superstiti sono in discrete condizioni. Ma le ultime 24 ore sono state caratterizzate dalla gioia per i quattro bambini salvati. Un lavoro difficilissimo per le condizioni ambientali in cui operano i soccorritori. Sentiamo il presidente nazionale dei geomorfologi, Gilberto Bambianchi, che studia i cambiamenti della morfologia dell’Appennino determinati dai terremoti:

R. – Abbiamo notizie storiche di modificazioni di versanti, di grandi frane, di scomparse di sorgenti e di scomparse di fiumi. Ecco, questi effetti di superfice li abbiamo notati anche con la sequenza sismica che è iniziata il 24 agosto e che si sta ancora evolvendo. Il nostro compito è naturalmente quello di tenere sotto controllo i versanti…

D. – Riguardo alla situazione disastrosa di Rigopiano, che considerazioni si possono fare dal punto di vista geologico?

R. – L’area in cui sorgeva l’albergo è fortemente a rischio: si trova alla base di un versante molto pendente e si trova allo sbocco di un grande canalone che noi – geomorfologi – chiamiamo “canalone di colate di detrito” e “canaloni di valanga”. Per cui si vede benissimo che fenomeni passati hanno interessato quella zona.

Intanto prosegue all’Ospedale di Penne l’attesa straziante dei Parenti dei dispersi, mentre i feriti sono stati visitati dal vescovo di Pescara, mons. Tommaso Valentinetti. E in tutto l’Abruzzo, molte frazioni risultano ancora isolate dalla neve e senza energia elettrica. Tre finora i morti per le rigide temperature. Servono urgentemente turbine per la neve. Come conferma Daniele Berardi guida escursionistica in attività nel pescarese:

R. - Ad oggi i comuni sono stati tutti liberati dalla neve, ma molte frazioni continuano ad essere irraggiungibili, quindi raggiungibili solo a piedi, con gli sci o con il gatto delle nevi. Qui ci sono zone con oltre quattro metri di neve compatta che nel tempo si è ghiacciata. Immagini che uno degli interventi più delicati, cui ho partecipato, è stato il soccorso a due persone anziane rimaste intossicate dall’ossido di carbonio fuoriuscito da un generatore di corrente.

D. - Situazione aggravata dalla mancanza di energia elettrica …

R. - Sì, senza corrente elettrica purtroppo non possiamo fare più nulla, perché i frigoriferi, i cellulari, … Parliamo di cose più importanti: ci sono persone legate ad apparati salvavita; durante le nostre attività abbiamo visto gli operatori dell’Enel operare in condizioni particolari … Ci sono tralicci caduti a terra, spezzati …

Stessa realtà difficile anche nelle Marche, con 40 frazioni ancora difficili da raggiungere. Il Consiglio dei ministri ha stanziato 30 milioni per le prime necessità e ha esteso lo stato di emergenza ai nuovi Comuni colpiti dall'ultimo sisma.   

 

 

 

 








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