2017-01-21 18:47:00

Hotel Rigopiano: salvate 9 persone, 23 i dispersi


La tragedia del Rigopiano tra dolore e speranza. 11 i sopravvissuti di cui 9 estratti vivi dai Vigili del Fuoco, che continuano a lavorare senza sosta nonostante le condizioni avverse e la pericolosità del luogo.  Cinque le vittime accertate, 23 i dispersi. Questo il bilancio della valanga che mercoledì ha sommerso l’hotel alle pendici del Gran Sasso. Cecilia Seppia

 

Dall’inferno di ghiaccio che avvolge l’hotel Rigopiano, collassato sotto il peso di una slavina arrivano altri suoni, altri rumori. Potrebbero essere segnali di persone ancora vive, ma anche le strutture dell’albergo stesso che cedono lentamente sotto il peso della neve, ha detto il dirigente dei Vigili del Fuoco Alberto Maiolo, senza nascondere il pericolo e la difficoltà estreme con cui i suoi uomini avanzano e cercano di orientarsi tra cunicoli e macerie con l’aiuto di micro-telecamere e serpenti hi-tech. La Procura di Pescara ha aperto un’inchiesta al momento senza indagati, per i reati di omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Ma le testimonianze dei sopravvissuti continuano a regalare speranza, in mezzo a questo ennesimo disastro provocato dal terremoto e dall’incuria dell’uomo. Giampiero Parete, cuoco e tuttofare del Rigopiano scampato miracolosamente alla tragedia ringrazia da Facebook i pompieri per aver salvato i suoi due figli Gianfilippo e Ludovica e la moglie Arianna. Anche Edoardo di 9 e Samuel di 7 hanno rivisto la luce dopo 3 giorni di buio e paura. “Ciao zio!” ha detto il Samuel incrociando gli occhi del parente, ma i suoi genitori sono ancori lì sotto. In salvo nella notte anche Vincenzo Forti, e la fidanzata Giorgia, ospiti dell’hotel. Ce l’hanno fatta Giampaolo Matrone pasticcere romano di 34 anni e Francesca Bronzi di 25: entrambi in vacanza coi rispettivi compagni che però ancora mancano all’appello. Ai sopravvissuti, feriti ma tutti in buone condizioni è giunto l’abbraccio di mons. Tommaso Valentinetti, vescovo di Pescara che ha portato loro il conforto della Chiesa assicurando preghiere. D’altra parte c’è anche don Venanzio Marrone, parroco di San Massimiliano Kolbe a Penne la cui comunità è in lutto per la morte di Gabriele D’Angelo che al Rigopiano faceva il cameriere:

"La mia comunità è ferita, angosciata, partecipe al lutto che sta vivendo questa famiglia di Penne, che frequentava la parrocchia. Che poi tra l'altro erano tutti ragazzi conosciuti, tra di loro si conoscevano tutti, perché svolgevano un servizio in questo grande e moderno albergo e quindi un dolore che si ripercuote su tutti per un sentimento anche di grande compassione".

D. - Don Venanzio, i soccorritori stanno continuando a lavorare incessantemente, nonostante le condizioni avverse non solo per il maltempo, lei li ha visti all'opera...Davvero sono quegli angeli che prestano le mani a Dio come li ha definiti Papa Francesco:

R. - "Veramente io sono rimasto ammirato dalla generosità e professionalità dei Vigili del Fuoco, di tutte queste forze che intervengono, gli speleologi, le forze dell'ordine, carabinieri, polizia. Veramente è stata una grande gara. Io ho avuto modo di parlare con esponenti dell'esercito e anche loro sono rimasti ammirati, edificati dall'eroicità di queste persone che stanno intervenendo lì sul posto. Questo dà speranza... Quando l'umanità vuole intervenire, al di là delle polemiche, lo fa con grande generosità. Menomale che c'erano queste persone, questi ragazzi che sono intervenuti. Spero che il loro esempio educhi le persone a sapere intervenire in altre situazioni, a non star lì ad aspettare l'intervento esterno ma sappiano farlo con grande responsabilità". 

E in tutto l’Abruzzo, molte frazioni risultano ancora isolate e senza energia elettrica. La Protezione civile ha diramato il rischio valanghe. Tre finora i morti per le rigide temperature. Servono urgentemente turbine per la neve. Come conferma Daniele Berardi guida escursionistica in attività nel pescarese, raggiunto da Marco Guerra:

R. - Ad oggi i comuni sono stati tutti liberati dalla neve, ma molte frazioni continuano ad essere irraggiungibili, quindi raggiungibili solo a piedi, con gli sci o con il gatto delle nevi. Qui ci sono zone con oltre quattro metri di neve compatta che nel tempo si è ghiacciata. Immagini che uno degli interventi più delicati, cui ho partecipato, è stato il soccorso a due persone anziane rimaste intossicate dall’ossido di carbonio fuoriuscito da un generatore di corrente.

D. - Situazione aggravata dalla mancanza di energia elettrica …

R. - Sì, senza corrente elettrica purtroppo non possiamo fare più nulla, perché i frigoriferi, i cellulari, … Parliamo di cose più importanti: ci sono persone legate ad apparati salvavita; durante le nostre attività abbiamo visto gli operatori dell’Enel operare in condizioni particolari … Ci sono tralicci caduti a terra, spezzati …

 








All the contents on this site are copyrighted ©.