“Chiedo aiuto per 7 delle 22 parrocchie della mia diocesi che sono state colpite dalle violenze che imperversano nell’area” scrive all’agenzia Fides mons. Barani Eduardo Hiiboro Kussala, vescovo di Tombura-Yambio, nel Sud Sudan, dove il conflitto tra il Presidente, Salva Kiir, e l’ex vice Presidente, Riek Machar, ha fatto esplodere una serie di conflitti etnici in diverse zone del Paese.
Violenze riesplose per attacco contro militari dell'Spla
Tra queste zone c’è l’area di Tombura-Yambio dove - come spiega mons. Kussala - le
violenze sono esplose quando intorno al 28 dicembre 2016 i militari dell’Spla (Movimento
di Liberazione del Popolo Sudanese, la formazione guerrigliera di Kiir che è diventato
l’esercito regolare del Sud Sudan dopo l’indipendenza nel 2011) sono stati attaccati
sulla strada verso Ibba da giovani armati. Secondo fonti ufficiose, nell’agguato i
militari dell’Spla hanno perso una notevole somma di denaro e personale chiave dei
loro quadri dirigenziali; questo fatto ha reso i soldati dell’Spla estremamente aggressivi
e pieni di rabbia. La gente dice che un elicottero speciale è stato mandato da Juba
per raccogliere i morti.
L'incidente ha causato una vera e propria catastrofe umanitaria
“Quello che è successo dopo è stata una vera e propria catastrofe umanitaria - afferma
mons. Kussala -. I militari dell’Spla hanno inseguito coloro che li avevano assaliti
intorno a Yambio, sulla strada di Maridi. Per questo molti civili sono stati coinvolti
nel conflitto a fuoco o volontariamente uccisi dai militari. Non è possibile sapere
il numero esatto dei morti attraverso le organizzazioni umanitarie, e noi stessi in
diocesi non abbiamo dati sicuri perché è molto difficile poter raggiungere le zone
interessate”.
Gli sfollati hanno perso tutto
“La nostra diocesi insieme ad altre agenzie umanitarie, coordinate dalla Commissione
municipale che si occupa degli aiuti, sta registrando gli sfollati nei Campi profughi
presso la Yambio Primary School dove alcuni hanno trovato accoglienza” racconta il
vescovo. La maggioranza degli sfollati ha perso tutte le provviste di cibo, mentre
le loro case sono state bruciate o saccheggiate.
In migliaia stanno raggiungendo la missione per questo c'è bisogno di aiuto
Nella Stazione missionaria Rii-menze, Nostra Signora Assunta, migliaia di sfollati
hanno trovato rifugio nel compound della missione. Le donne, i bambini e gli anziani
dormono in chiesa e nelle aule della scuola. Il loro numero aumenta ogni giorno, perché
la gente che può farlo esce dal bosco e raggiunge la missione. Mons. Kussala chiede
l’invio di aiuti per assistere queste persone. “Qualsiasi donazione per sostenere
la popolazione di Rii-menze sarà ricevuta con riconoscenza e gratitudine. Io stesso
ho vissuto per due anni in questa parrocchia e quindi conosco personalmente molti
di loro. È veramente doloroso e sento una profonda tristezza nel cuore al vedere tanta
violenza e sofferenza imposta agli innocenti” conclude il vescovo. (L.M.)
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