2017-01-22 12:41:00

Siria: ad Astana i colloqui di pace tra governativi e ribelli


Si apre nel segno dell’incertezza, domani ad Astana, in Kazakhstan, la conferenza internazionale sulla Siria promossa da Russia e Iran, alleati di Damasco, e la Turchia, schierata invece con la maggior parte degli insorti. Per l’Onu, che guarda già ai negoziati dell’8 febbraio a Ginevra, si tratta di un “passo importante” ma le posizioni e le richieste delle due parti restano distanti.

E' dunque un faccia a faccia atteso da anni ma pieno di insidie dove nessuno dei partecipanti nasconde le difficoltà dei colloqui di Astana, in calendario nella tregua sottoscritta tra le parti grazie alla mediazione di Russia e Turchia. Nutrita la delegazione del presidente siriano Assad guidata da un negoziatore esperto come Bashar al Jaafari; ampia anche la rappresentanza dei ribelli ma non saranno presenti i vertici dell’Alto comitato per i negoziati, un ombrello delle opposizioni che in passato aveva partecipato ai colloqui Onu a Ginevra. Ovviamente assenti i jihadisti dell'Is e gli ex qaedisti di quello che era Fronte al-Nusra.

I lavori dovrebbero protrarsi per due giorni. Distanze si registrano sui temi in discussione: Assad vorrebbe solo consolidare il cessate il fuoco mentre le opposizioni guarderebbero ad una soluzione della crisi con la sua uscita di scena, posizione che anche l’alleato turco definisce “irrealistica”. Ad Astana ci sarà l'inviato speciale dell'Onu per la Siria Staffan de Mistura, per gli Stati Uniti che hanno declinato l'invito a partecipare sarà presente solo l'ambasciatore Usa in Kazakistan. Non ci saranno Arabia Saudita e Qatar, fino ad ora principali sostenitori di diversi gruppi di insorti. (B.C.)








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