2017-01-22 09:00:00

Papa ai Domenicani: siate artigiani di opere buone in una società liquida


E’ il rito conclusivo del Giubileo dedicato agli 800 anni dalla nascita dei frati domenicani, la Messa che ieri sera il Papa ha celebrato nella Basilica di S. Giovanni in Laterano. Un’occasione speciale per “rendere gloria al Padre” ha detto nell'omelia Francesco “per un’ Opera che ha aiutato, uomini e donne, a non disperdersi nella superficialità mondana, ma a sentire il gusto del Vangelo diventando artigiani di opere buone”. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Una celebrazione storica, simbolica, piena di emozione quella che in qualche modo ha rievocato il 21 gennaio del 1217, quando con una Bolla pontificia proprio in Laterano dove risiedeva, Onorio III confermava definitivamente in seno alla Chiesa cattolica la nascita dell’ordine dello spagnolo San Domenico di Guzmán. Un piccolo drappello di frati, oggi una immensa famiglia che si ritrova attorno al suo Pastore e per bocca del Maestro fra Bruno Cadoré gli rinnova la propria comunione e chiede conferma nel cammino della predicazione.

Il Carnevale della mondanità è in ogni epoca
In ogni epoca, oggi, come ai tempi di S. Domenico, come duemila anni fa quando l’Apostolo Paolo scriveva al discepolo Timoteo, osserva il Papa commentando la Parola di Dio, la vita si muove “tra due scenari umani opposti”: "il carnevale della curiosità mondana” e “la glorificazione del Padre mediante le opere buone”:

“Paolo avverte Timoteo che dovrà annunciare il Vangelo in mezzo a un contesto dove la gente cerca sempre nuovi ‘maestri’, ‘favole’, dottrine diverse, ideologie. E’ il ‘carnevale’ della curiosità mondana, della seduzione. Per questo l’Apostolo istruisce il suo discepolo usando anche dei verbi forti, ‘insisti’, ‘ammonisci’, ‘rimprovera’, ‘esorta’, e poi ‘vigila’, ‘sopporta le sofferenze’”.

Oggi prevalgono relativismo e ricerca dell’effimero
Oggi, questo scenario, dice Francesco, si è molto sviluppato e globalizzato a causa della “seduzione del relativismo soggettivista”:

“La tendenza alla ricerca di novità propria dell’essere umano trova l’ambiente ideale nella società dell’apparire, nel consumo, in cui spesso si riciclano cose vecchie, ma l’importante è farle apparire come nuove, attraenti, accattivanti. Anche la verità è truccata. Ci muoviamo nella cosiddetta ‘società liquida’, senza punti fissi, scardinata, sbullonata, priva di riferimenti solidi e stabili; nella cultura dell’effimero, dell’usa-e-getta”.

Le opere buone, risposta della Chiesa alla società liquida
Ma c’è uno scenario opposto a questo “carnevale mondano”, che il Papa indica citando il Vangelo di Matteo: è la glorificazione del Padre che è nei cieli. Dalla “superficialità pseudo-festosa" si passa "alla glorificazione, che è vera festa”, aggiunge Francesco, grazie alle “opere buone di coloro che, diventando discepoli di Gesù, sono diventati ‘sale’ e ‘luce’”:

“In mezzo al ‘carnevale’ di ieri e di oggi, questa è la risposta di Gesù e della Chiesa, questo è l’appoggio solido in mezzo all’ambiente ‘liquido’: le opere buone che possiamo compiere grazie a Cristo e al suo Santo Spirito, e che fanno nascere nel cuore il ringraziamento a Dio Padre, la lode, o almeno la meraviglia e la domanda: ‘perché?’, ‘perché quella persona si comporta così?’: cioè l’inquietudine del mondo di fronte alla testimonianza del Vangelo”.

S.Domenico ha trasformato uomini e donne in artigiani di opere buone
Guai dunque, ammonisce il Papa, alla Chiesa o ad un consacrato o ad una congregazione che perda il sapore: non servirebbe più a niente. Così è stato per San Domenico che, pieno della luce e del sale di Cristo, ha “servito il Vangelo con la parola e la vita”. Rendiamo gloria al Padre per la sua opera:

“Un’opera che, con la grazia dello Spirito Santo, ha fatto sì che tanti uomini e donne siano stati aiutati a non disperdersi in mezzo al ‘carnevale’ della curiosità mondana, ma invece abbiano sentito il gusto della sana dottrina, il gusto del Vangelo, e siano diventati, a loro volta, luce e sale, artigiani di opere buone e veri fratelli e sorelle che glorificano Dio e insegnano a glorificare Dio con le buone opere della vita”.








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