Secondo giorno di colloqui sulla crisi siriana ad Astana, in Kazakistan, mentre sul terreno continuano gli scontri. Russia, Turchia e Iran hanno raggiunto un accordo su un meccanismo per il monitoraggio del cessate il fuoco. Intanto regge la tregua ad Aleppo, da cui è appena tornata la delegazione della Santa Sede. Massimiliano Menichetti:
I colloqui ad Astana
Alle 14 ora di Astana, le 19 in Italia, una conferenza
stampa dell'inviato speciale Onu per la Siria, Staffan de Mistura dovrebbe chiudere
i colloqui di pace promossi da Russia, Turchia e Iran. Si cerca di porre fine ad un
conflitto iniziato sei anni fa, degradato in una guerra senza quartiere che ha provocato
oltre 300 mila morti, sei milioni di sfollati interni e quattro milioni di rifugiati
nei Paesi vicini. In queste ore l'unico punto d'incontro tra le delegazioni di Damasco
e dell'opposizione armata è quello di voler consolidare la tregua umanitaria, in vigore
dal 30 dicembre scorso, anche se più volte violata. In armi infatti rimangono i jihadisti
dell’Is e diversi gruppi autonomi e di conseguenza i bombardamenti di risposta.
Accordo trilaterale
Le delegazioni di Russia, Turchia e Iran comunque
hanno raggiunto un accordo su un meccanismo per il monitoraggio del cessate il fuoco
che prevede la creazione di una commissione trilaterale formata proprio da Mosca,
Teheran e Ankara. Per il momento però rimane il “no” alla firma del documento finale
della delegazione dell'opposizione al regime siriano.
Delegazione vaticana ad Aleppo
Intanto dalla devastata città di Aleppo oggi è rientrata
la delegazione della Santa Sede, inviata dal Papa. Il segretario delegato del Dicastero
per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, mons. Giampietro Dal Toso - informa
un comunicato dell’organismo vaticano - insieme al cardinale Mario Zenari, nunzio
apostolico a Damasco, e al consigliere della Nunziatura, mons. Thomas Habib, ha incontrato
le comunità cristiane, visitato istituzioni di carità cattoliche e ad alcuni campi
di rifugiati. E’ stato avviato anche “un centro di assistenza umanitaria gestito da
Caritas Aleppo nel quartiere di Hanano”. Sono state verificate le condizioni di alcune
strutture ospedaliere cattoliche, in vista di progetti di “ricostruzione e rimessa
in opera”. Tante le urgenze riscontrate: mancanza di cibo, vestiti, la necessità di
avviare progetti per “l’educazione, l’assistenza sanitaria e gli alloggi”.
Incontro ecumenico e dialogo con esponenti musulmani
Nel corso della missione che si è svolta dal 18 al
23 gennaio la delegazione ha partecipato anche ad un “momento di preghiera ecumenico”
e vi sono stati incontri con “rappresentanti dell’Islam, durante i quali si è sottolineata
la responsabilità delle religioni nell’educare alla pace e alla riconciliazione”.
“Nel corso della visita – precisa il comunicato del Dicastero per il Servizio dello
Sviluppo Umano Integrale - le autorità civili e religiose hanno reso omaggio alla
delegazione, manifestando particolare gratitudine per il gesto del Santo Padre di
elevare alla dignità cardinalizia il Rappresentante Pontificio nel Paese e riconoscendo
in esso la speciale vicinanza del Papa alla martoriata popolazione siriana”.
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