2017-01-27 11:41:00

Lavoro, Vittadini: l'Italia riscopra la voglia di inventare


Peggiora a gennaio la fiducia del consumatori rilevata dall'Istat, che viene affossata dalle opinioni sul clima economico e su quello del futuro. Risale però
la fiducia delle imprese, con progressi in tutti i settori tranne il commercio al dettaglio. Rimane invece ancora critica la situazione occupazionale, con quasi il 40% dei giovani che non ha un lavoro. Alessandro Guarasci ha sentito Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà:

R. - Quello che non capiamo è la nostra forza umana, che è la nostra differenza sul lavoro. Proprio quando a livello internazionale si scoprono “non cognitive skills” cioè la forza, l’importanza dell’amicalità, della capacità di cooperare, della grinta, come valori fondamentali per fare produttività, noi dimentichiamo che questa è la forza italiana: costruire, diventare, generare. Appiattendo tutto noi perdiamo la forza del lavoro italiano. Questo dobbiamo riprendere prima di ogni altra considerazione economica.

D. - Ma secondo lei manca un progetto industriale in questo caso in Italia?

R. - Il progetto industriale deve essere figlio di questa intuizione e creatività, non può essere fatto dall’alto. Siamo il Paese che ha inventato il personal computer, la plastica, la Moka, che ha inventato gli occhiali alla Del Vecchio: dobbiamo fare un progetto industriale tarato sulla creatività e la costruttività degli italiani, una nuova capacità di fare un boom industriale su quello che ancora non c’è. Se invece pensiamo di copiare la Germania, l’Inghilterra e gli Stati Uniti, sarà un progetto industriale perdente.

D.  - Una classe politica in questo momento troppo incentrata sulle elezioni?

R.  – E’ una classe politica che potrebbe anche cambiare in questo momento, io non sono pessimista. Potrebbe essere un momento di forte cambiamento, visto che è crollato tutto. Se c’è una classe politica che rinasce dalle forze sociali, come è stato nel ’48, può essere una ripresa. Quindi da un certo punto di vista potrebbe essere anche una responsabilità delle forze sociali di rigenerare una nuova classe politica  che nasce da quello che è alla base e i corpi intermedi.








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