2017-01-27 12:06:00

Papa a delegazione ebraica: ricordare Olocausto perché non accada mai più


Stamane, nella Giornata della Memoria delle vittime dell'Olocausto, Papa Francesco ha ricevuto una delegazione dell'European Jewish Congress. In un tweet esorta a non dimenticare mai le loro lacrime. Era presente all’incontro padre Norbert Hofmann, segretario della Commissione della Santa Sede per i Rapporti religiosi con l'Ebraismo. Ascoltiamolo al microfono di Sergio Centofanti:

R. – Era una delegazione di cinque persone dell'European Jewish Congress che rappresenta più di due milioni di ebrei in Europa. L’incontro è andato molto bene, il Papa è stato molto aperto e c'è stata una conversazione libera.

D. – Il Papa ha detto qualcosa di particolare alla delegazione, soprattutto in questa Giornata della Memoria?

R. – Sì, certamente. Il Papa ha cominciato il dialogo menzionando questa Giornata importante per gli ebrei, ma anche per noi, perché ricordare le vittime dell’Olocausto è importante perché questa tragedia umana non si ripeta più.

D. – E da parte della delegazione ebraica?

R. – Il presidente dell'European Jewish Congress, Moshe Kantor, ha parlato dell’importanza dell’etica, dei valori cristiani ed ebrei che abbiamo in comune. Ha detto che nel nostro mondo vediamo tanti progressi, però anche una caduta dei valori morali ed etici. Quindi bisogna rinforzare questi valori che abbiamo in comune, ebrei e cristiani. E poi ha anche parlato dell’importanza dell’educazione e della famiglia. Il Papa era pienamente d’accordo con questi temi.

D. – Un incontro significativo che mostra ancora una volta quanto sia fecondo il dialogo tra cattolici e ebrei…

R. – Sì, certamente. Il Papa ha anche detto che nella sua famiglia, suo padre riceveva sempre degli ebrei; quindi lui è cresciuto in un’atmosfera favorevole agli ebrei. Parlando della sua storia personale, ha detto che c'erano sempre ebrei che andavano a visitarlo e così, già da bambino, il nostro Papa ha imparato ad avere degli amici ebrei.

D. – Quindi, un clima molto cordiale…

R. – Sì, molto cordiale. Gli ebrei alla fine erano molto soddisfatti. E poi adesso tocca a noi intensificare la collaborazione con questa organizzazione ebraica.








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