2017-01-28 09:12:00

Commento di don Sanfilippo al Vangelo della IV Domenica T.O.


Nella quarta Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci propone il Vangelo delle Beatitudini. Gesù dice ai discepoli:  

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati». 

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo presbitero della diocesi di Roma:

Beati i poveri in spirito o beati i ricchi di presunzione? Beati coloro che piangono affamati di giustizia o chi ride approfittando dei propri soprusi? Beati i miti che non impongono le proprie opinioni o beati i furbi che giustificano i mezzi per il loro tornaconto? Beati i misericordiosi che operano la pace o chi denuncia perché non perdona? E infine: beato chi è insultato e perseguitato perché difende la dignità umana, ad esempio, agli albori della sua esistenza o al tramonto, o beato chi per non essere criticato tace e ottiene il plauso, fama e denaro senza scrupoli? Davanti ad un vangelo così concreto ed attuale s’impone una scelta: da che parte stai veramente? Riflettiamo bene: sono due vie che conducono a mete ben diverse! Una vocina ci ripete slogan del tipo: “Il mondo è dei furbi!”, “Beati gli ultimi se i primi sono ben educati”, “Chi mena per primo mena due volte!”, “Basta che ci sia la salute!”, “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”. La voce di Cristo, invece, va ben oltre, schiude orizzonti immensi nel conformismo mediocre e rivela la rotta sicura per raggiungere la felicità. Egli non ci ha scelto per il nostro blasone, la nostra intelligenza o cultura, ma annuncia che può guarirci da ogni viltà donandoci, già qui, nobiltà d’animo per servire il prossimo e le primizie della  beatitudine eterna.








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