2017-01-28 14:30:00

Brasile. Mons. Spengler: c'è una corruzione mai vista


Il Brasile continua a vivere una profonda crisi sociale, politica ed economica. Dopo la destituzione per impeachment della presidente Dilma Rousseff, lo scorso agosto, il Paese sta affrontando una serie di tensioni a tutti i livelli. Il presidente Temer ha deciso di lottare contro la recessione con una poltica di austerità che non trova il consenso popolare. Silvonei Protz ne ha parlato con l’arcivescovo di Porto Alegre, mons. Jaime Spengler:

R. – La situazione ci preoccupa molto. C’è una grande crisi sociale, una crisi politica, una crisi economica… Ma credo che queste crisi siano il riflesso di una crisi ancora più profonda.

D. – Qual è la vera crisi?

R. – Quella antropologica. Non abbiamo chiara la comprensione di cosa sia la persona, l’essere umano: come possiamo pensare in questo modo a un progetto di nazione, di popolo? E' questa comprensione che ci manca.

D. – La corruzione è veramente dilagante…

R.  – La corruzione è dilagante e ci preoccupa. Mai abbiamo sentito cose così forti come in questi ultimi tempi... I soldi rubati sono talmente tanti che non riusciamo neanche a calcolarli.

D. – Il ruolo della Chiesa in tutto questo?

R. – La Chiesa è un’istituzione che gode di grande rispetto, forse è la prima istituzione che ha il rispetto come riferimento per la società. Anche se notiamo una diminuzione del numero dei cattolici nel territorio.

D. – Qual è il motivo di questa diminuzione?

R. – Ci sarebbero certamente parecchie spiegazioni per questa situazione. Ci sono queste chiese pentecostali che si moltiplicano così velocemente e forse una delle ragioni - non so se è corretto dire questo – è che il nostro popolo ha sete di Dio e alle volte forse abbiamo difficoltà ad andare incontro a questa sete del popolo, a questa necessità del popolo. Penso al nostro linguaggio, a come si svolge la pastorale … Alle volte ci manca forse più prossimità alla gente.

D. – Si sono verificate anche violentissime rivolte nelle carceri, con tanti morti... Cosa succede?

R. – E’ veramente una tragedia umana, le nostre carceri sono piene: abbiamo forse una delle più grandi popolazioni carcerarie al mondo. In Brasile si arresta troppo. Anche la magistratura non riesce a rispondere alla domanda di giustizia e allora ci sono persone che restano in prigione tantissimo tempo e questi spazi diventano vere scuole per la malavita.

D. -  La Chiesa ha una pastorale anche per questo…

R. - La Chiesa da anni cerca di mettere questa tematica al centro del dibattito però, forse, non viene accolta da parte del potere pubblico.

D. - Quali le soluzioni?

R. – Oggi si parla di costruire ancora più carceri ma è una soluzione momentanea, non risponde alle vere necessità. Penso che viviamo una crisi troppo grande della famiglia e anche la scuola vive molte difficoltà: c’è una crisi nel progetto educativo che non riusciamo a risolvere. Forse non abbiamo il coraggio politico sufficiente per andare incontro a questa realtà.








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