2017-01-28 14:00:00

Napoli: la comunità di un quartiere sconfigge pizzo e criminalità


Legalità, integrazione, lotta alla criminalità organizzata. Sono le parole chiave che contraddistinguono una piccola isola felice di Napoli, il mercato di via Bologna, vicino alla stazione del capoluogo partenopeo: qui la battaglia per la regolarizzazione degli ambulanti storici della zona, messa in campo dalla comunità, ha saputo dire no al pizzo. Ci racconta questa storia Paola Simonetti:

E’ un successo di Napoli lungo quasi 17 anni. Quello del mercato di via Bologna, a due passi dalla stazione ferroviaria della città, che fino al 2000 era una "piccola giungla" del commercio ambulante, dove i commercianti, stranieri e locali, esercitavano l’attività da decenni senza alcun permesso dell’amministrazione. La battaglia dei diretti interessati, con il sostegno dell’associazione “3 Febbraio” e la mobilitazione della comunità locale, ha ottenuto la regolarizzazione dello spazio, consentendo non solo stabilità lavorativa, ma anche e soprattutto integrazione e solidarietà fra tutti i commercianti, che hanno saputo dire un deciso “no” alla criminalità organizzata e alla richiesta di pizzo. Una battaglia questa, che in un altro mercato a pochi passi da quello di via Bologna, lo scorso 5 gennaio ha fatto finire nel mirino della camorra alcuni immigrati, rimasti feriti in un’aggressione a colpi di arma da fuoco. La legalità e l’unione, nel caso di via Bologna ha saputo fare la differenza come ci racconta Gianluca Petruzzo, presidente dell’organizzazione “3 febbraio”:

R. – Nel nostro caso il fatto di esserci uniti, di aver condotto una lotta per oltre un anno e mezzo, ha permesso anche una compattezza delle persone protagoniste di questo impegno. E quando anche lì si è affacciata la camorra, nelle persone purtroppo dei capi zona, di gente che deve mantenere il controllo sulla strada, noi abbiamo detto loro una cosa molto semplice, forte, coraggiosa: la nostra è una battaglia di dignità e diritti e come l’abbiamo condotta contro leggi considerate ingiuste che erano quelle dello Stato e dell’amministrazione comunale, ancora di più e con più forza la combattiamo e l’avremo combattuta contro la criminalità. Quindi, è stato un grande gesto di coraggio ma soprattutto la compattezza di un gruppo umano che ha creduto in un’unione interetnica, quindi non si è divisa sul razzismo o sull’egoismo ma è andata avanti insieme e alla fine ci siamo riusciti.

La convivenza fra italiani e stranieri all’inizio non è stata facile, ma nel corso del tempo questo spazio legalizzato ha saputo creare equilibrio ed armonia fra i commercianti, che ora possono contare gli uni sugli altri. Sentiamo ancora Petruzzo:

R. – C’è una convivenza pacifica, sono persone che tra di loro si aiutano, si sono conosciute un po’ di più e, a tuttora, quello che vediamo è uno spaccato di Napoli particolarmente positivo.

Una storia esemplare quella del mercato interetnico di via Bologna che, non senza ostacoli, ha potuto germogliare sempre con l’impegno dell’organizzazione  “3 Febbraio” in un altro punto della città, al Vomero, e in altre città d’Italia come Palermo, Bologna e Genova.








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