2017-01-28 15:26:00

Stop a profughi islamici negli Usa. Bizzeti: non punire le vittime


Un giudice federale di New York ha emesso un'ordinanza che blocca i rimpatri forzati previsti dall'ordine esecutivo del presidente Donald Trump. Il provvedimento  ha sospeso per tre mesi l’ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sette Paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan e Yemen. L’obiettivo sarebbe quello di proteggere gli Usa dall’ingresso di terroristi stranieri. Caos e proteste negli aeroporti, fra chi vi viene trattenuto non potendo entrare negli Usa e le dimostrazioni all'esterno di diversi scali. Intanto, il neopresidente Usa ha chiesto ai vertici militari di elaborare un piano per contro l'Is entro 30  giorni. Ieri,  Trump ha avuto una serie di colloqui telefonici: con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sottolineando l’importanza fondamentale della Nato; con il presidente francese, Francois  Hollande, auspicando un rafforzamento della collaborazione nella lotta al terrorismo; e con il presidente russo, Vladimir Putin. Sulla decisione degli Usa di sospendere gli ingressi, ecco il commento di mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia, in Turchia, al microfono di Fabio Colagrande:

R. – Non posso accettare che venga presa una decisione di massa, quando invece bisognerebbe fare una distinzione. Da questi Paesi – io in particolare conosco i profughi che vengono dalla Siria e dall’Iraq – fuggono persone che sono vittime dei terroristi, sono vittime della violenza, che non accettano la logica dei terroristi e della violenza. E pagano un prezzo molto duro per questo, perché perdono tutti i beni, non di rado perdono dei cari, dei familiari … sono persone che si ribellano quando potrebbero continuare a vivere bene nel loro Paese se accettassero il ricatto di queste organizzazioni terroristiche. Allora, punire indiscriminatamente tutti, quando queste persone invece sono le prime vittime e le prime che si dissociano da questi regimi terribili, mi sembra una grave ingiustizia che fa il gioco dei terroristi, fa il gioco dei violenti …

D. – L’ordine esecutivo blocca i visti ai siriani e sospende a tempo indeterminato l’ingresso dei rifugiati provenienti dalla Siria: quindi c’è una decisione particolare, per quanto riguarda questi profughi …

R. – Appunto: mi sembra che signfichi voler castigare un intero popolo che sta lottando contro i terroristi, sul terreno, non soltanto dal cielo lanciando missili o  bombe … Queste sono persone che quotidianamente hanno lottato e lottano, che hanno familiari che sono rimasti nel Paese e che lottano a costo della vita, sono persone che – ripeto – hanno pagato un caro prezzo … Punirli indiscriminatamente significa avallare la logica della violenza, perché se le persone che si ribellano non hanno nessuno che ascolti la loro voce, nessuno che le accolga, ancora di più i terroristi si sentiranno padroni del mondo, i veri vincitori di questa guerra a pezzi, come giustamente la chiama Papa Francesco … Quello che io rifiuto, non solo in nome del Vangelo, ma in quanto cittadino, rifiuto che si risponda alla violenza con la violenza: è un’illusione risolvere i problemi alzando muri. Lo diceva Papa Giovanni Paolo II, in occasione delle due guerre in Iraq; la storia gli ha dato ragione: pensare che oggi si ripetano gli stessi tipi di atteggiamenti, mi sembra veramente essere condannati alla sconfitta.

D. – Come vescovo in Anatolia, lei ha conosciuto profughi siriani che – tra l’altro – si sono dissociati apertamente dal terrorismo …

R. – Esattamente. La Turchia è un Paese che ha fatto un grandissimo sforzo di accoglienza: ha accolto più di tre milioni di persone, da anni; certamente, non tutti i problemi sono risolti. La gente vede, anche, le terribili situazioni di queste persone che hanno perso tutto. Ci sono persone che, come la Santa Famiglia, sono dovute scappare di notte con solo i loro vestiti addosso e non hanno niente, e l’hanno fatto perché non hanno accettato il ricatto dei terroristi: in nome della fede, in nome della mitezza, in nome della civiltà, in nome di regimi legittimi. Mi sembra veramente assurdo che queste persone vengano penalizzate in questo modo così duro.

D. – Nell’ordine esecutivo firmato dal presidente Trump viene introdotta però una priorità per quei migranti che motivino la loro richiesta perché perseguitati in quanto appartenenti a minoranze religiose. In un’intervista, Trump ha parlato anche della necessità di proteggere i cristiani …

R. – Ma, vede, in questi Paesi, dove ci sono cristiani, musulmani, alawiti, gli yazidi eccetera, pensare che soltanto alcuni siano perseguitati è un grave errore di valutazione: la stragrande maggioranza della gente che viene perseguitata appartiene a queste altre religioni; non c’è motivo di fare una discriminazione religiosa quando queste persone sono unite contro il terrorismo e la violenza.








All the contents on this site are copyrighted ©.