2017-01-29 14:30:00

Cina: nel 2016 politica dei 2 figli porta più di 18 milioni di neonati


Nel 2016 in Cina sono nati 18 milioni e 460mila bambini, cioè l’11,5% in più rispetto al 2015. I dati provengono dalla Commissione nazionale per la salute. L’inversione di tendenza dopo l'introduzione, l'anno scorso, della politica del secondo figlio. Il servizio di Debora Donnini:

L’era dell’obbligo del figlio unico durata quasi 40 anni, si è chiusa nel gennaio del 2016. A distanza di un anno, si valutano gli effetti di questo cambio di rotta deciso da Pechino: più di 18 milioni di neonati nel 2016, un record dal 2000. La Cina infatti deve far fronte all’invecchiamento della popolazione. Non solo. Basti pensare alle ricadute del rapporto fra maschi e femmine -  116 maschi contro 110 femmine -  e, soprattutto, ai 300, forse 400, milioni di bambini mai nati. Già nel 2013 ci si era accorti degli effetti di tale legge, tanto che alle coppie in cui uno dei genitori fosse figlio unico, era stato concesso di avere un secondo figlio. Per un commento sulla politica dei due figli, sentiamo Francesco Sisci, corrispondente in Cina per il Sole24 ore:

R. – Questo dimostra che in realtà il problema demografico in Cina era un puro problema legale, amministrativo. Una volta tolto questo tappo, la demografia – che poi è legata anche all’economia – forse può tornare a livelli normali.

D. – Già dal 2013 era stato consentito ad alcune coppie di avere un secondo figli. Anche questo aveva comportato una qualche inversione di tendenza?

R. – Evidentemente questo aveva comportato un primo inizio di cambiamento della tendenza: si è visto che c’erano stati degli effetti positivi. Ma, d’altro canto, questi effetti positivi non erano stati tali da cambiare decisamente la situazione, per cui si è arrivati, l’anno scorso, a liberalizzare, sostanzialmente, il secondo figlio. E questo sta avendo degli effetti positivi in maniera molto più generalizzata.

D. – Oltre agli aspetti etici, va sottolineato che la possibilità di avere almeno un secondo figlio è positiva per contrastare l’invecchiamento della popolazione, ma soprattutto perché sia sostenibile l’economia, anche perché i figli aiutano i genitori in età avanzata…

R. – Mentre in un primo momento, negli anni ’70, la Cina pensava che troppe persone stavano soffocando le possibilità di crescita, la possibilità stessa di sopravvivenza della Cina, oggi – se vogliamo “per fortuna” – si è arrivati alla conclusione opposta, cioè che troppe poche persone rischiano ugualmente di soffocare la crescita.

D. – Il Papa stesso, nell’intervista con lei, diceva che il problema della Cina di non avere figli deve essere molto doloroso. E’ stata una situazione dolorosa, per i cinesi, la politica precedente del figlio unico?

R. – E’ stato il tormento maggiore, forse la politica più dolorosa della storia della Cina, perché i cinesi hanno il culto degli antenati: gli antenati poi devono tramandarsi nei figli. Quindi per i cinesi, non avere figli, significa tradire i propri antenati, tradire la propria identità. E’ una cosa dolorosissima, che va alla radice dell’essere del cinese. Quindi è stato un tormento ed è ancora in parte, perché la politica della pianificazione familiare si è attenuata ma non è completamente sospesa. Quindi è un dolore veramente profondo. E in questo, bisogna dire che il Papa è riuscito a trovare le corde giuste, il modo giusto per parlare all’anima di tutti questi cinesi.

D. – Oggi, infatti, il Quotidiano del Popolo riporta una foto del Papa: questo è un evento inedito …

R. – Questo è un evento senza precedenti, molto, molto importante.








All the contents on this site are copyrighted ©.