2017-01-31 13:26:00

Lavoro: giovani al palo; chance da cooperative e agricoltura


E’ una fotografia fatta di chiari e di scuri quella scattata dall’Istat, che oggi ha diffuso la rilevazione sul lavoro a dicembre. La disoccupazione rimane invariata, gli occupati stabili aumentano ma sempre meno giovani riescono a trovare un impiego. Alessandro Guarasci:

La disoccupazione è stabile, al 12%. Un dato non positivo visto che  è superiore alla media Ue. Anche l’occupazione è invariata rispetto a novembre, col 57,3% della forza lavoro, il che si traduce comunque nell’arco di un anno in 242 mila occupati in più, concentrati soprattutto tra i lavoratori dipendenti e gli ultracinquantenni. E qui arrivano le note dolenti. A dicembre il tasso di disoccupazione di chi ha tra i 15 e i 24 anni è pari al 40,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Ma ci sono comunque alcuni settori dove il lavoro giovanile tira. E’ il caso delle cooperative. Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà Confcooperative:

“L’occupazione giovanile ha risposto, in particolare, nella cooperazione sociale dove giovani e donne, in particolare giovani donne laureate, trovano uno sbocco nella professione di cura, nelle professioni educative. Abbiamo anche dati interessanti rispetto a un sistema che abbiamo attivato che si chiama “Coopforjob”, che è questa piattaforma di incontro-domanda-offerta su cui stiamo avendo risultati interessanti dal punto di vista dei contatti e anche degli avviamenti”.

Attraverso il Coopforjob circa 9.500 giovani hanno trovato lavoro. Un altro settore che va è l’agricoltura. Qui l’occupazione in un anno è cresciuta del 6,5%, con spazi importanti per chi ha meno di 30 anni. Marco Ercolani, vicepresidente dei giovani agricoltori della Cia:

“Si percepiscono molte start up; si vedono, le abbiamo conosciute, e grazie anche alla vetrina di Expo del 2015 abbiamo avuto modo di dare un buon affiancamento anche a molti di questi ragazzi e a condividere conoscenze ed esperienze con questi. Questo non è un traguardo,  ma è un buon punto di partenza”.

In questi giorni sta facendo molto discutere lo strumento dei voucher, perché, soprattutto per la Cgil, sarebbe una forma di sfruttamento mascherato. Ora però il governo pensa di limitarlo solo ai lavori occasionali. Ancora Guerini:

“Per quanto riguarda i nostri associati il ricorso in voucher è irrilevante. Nel settore della cooperazione sociale il contratto di lavoro prevalente continua a essere il contratto a tempo indeterminato o il contratto a tempo determinato ma generalmente anche con periodi piuttosto significativi. Un largo utilizzo del tempo parziale, questo sì, però il voucher non è uno strumento che è stato utilizzato dalle cooperative”.

Un grosso ostacolo, però, per tutte le aziende, che blocca la creazione di nuovi posti di lavoro, è la burocrazia. Sentiamo Ercolani:

“È importante tutelare la qualità del prodotto italiano, perché nella carta e anche nella realtà è un eccellenza  mondiale. Questo però non deve essere un cappio al collo soprattutto quando il prodotto viene portato  nel mercato mondiale e globale, dove un‘indicazione geografica rischia di perdersi. È importante affiancare la certificazione ad una promozione europei dei prodotti italiani”.








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