2017-02-06 15:23:00

Parolin conclude il viaggio in Africa: solidarietà vinca indifferenza


Si è concluso il viaggio in Africa del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Il porporato ha visitato Madagascar e Repubblica del Congo e ha fatto una breve tappa in Kenya. La missione è terminata a Brazzaville, sabato scorso.

Qui, venerdì 3 febbraio, è stato firmato un Accordo Quadro tra Santa Sede e Congo. In occasione della cerimonia della firma, il porporato ha avuto un colloquio con il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou N’Guesso: sono stati affrontati vari argomenti di politica internazionale, con riferimento alla situazione in Libia, in Centrafrica e nella Repubblica Democratica del Congo. Sono stati evidenziati i buoni rapporti esistenti tra la Chiesa cattolica locale e le Autorità dello Stato, rafforzati ora dalla stipula dell'Accordo Quadro. Si è accennato ai 40 anni delle Relazioni diplomatiche con la Santa Sede e alle istituzioni ecclesiastiche che lavorano a beneficio della popolazione, in particolare in campo educativo e sanitario. Il presidente si è pure soffermato sul conflitto nella Regione del Pool e sulla politica del governo per riportare stabilità ed ordine pubblico e permettere alla popolazione di vivere tranquillamente. Ha elogiato l’attività del Santo Padre e della Santa Sede per ciò che fanno per promuovere la pace e la composizione dei conflitti. Infine, ha chiesto ufficialmente al card. Parolin che il Santo Padre visiti il Congo, nel suo prossimo viaggio in Africa.

La giornata di venerdì si è conclusa con la visita alla casa dei poveri gestita dalle Suore Minime dei Poveri. Nell’Istituto sono accolte circa 70 persone anziane. Le suore, a turno, giornalmente fanno la questua nella capitale per poterli sfamare. Tra gli anziani sono assistiti pure due sacerdoti gravemente ammalati.  Il segretario di Stato si è intrattenuto con ciascuno di loro. Prima di lasciare l’istituto, in un breve saluto ricordando le parole del Papa, ha detto che gli anziani sono come le radici di un albero, se vengono esclusi dalla società essa muore; poi ha ringraziato le suore per questo meritorio e prezioso ministero d’amore.

Il 4 febbraio, ultimo giorno della permanenza del card. Parolin in terra congolese, nella Basilica nazionale di Sant’Anna si è avuta la solenne concelebrazione eucaristica con il nunzio apostolico, tutti i vescovi, 150 sacerdoti e circa tremila fedeli, che gremivano l’interno e l’esterno dell’enorme chiesa. La Santa Messa è stata celebrata col formulario della Madonna Patrona del Congo. Al rito hanno partecipato il capo dello Stato e le massime autorità del Paese.

L’omelia pronunciata dal segretario di Stato è stata più volte interrotta da applausi, soprattutto quando ha lanciato un accorato appello alla giustizia e alla pace: «Vivete nella pace e nel dialogo - è stata la sua esortazione - coltivate la tenerezza di Dio, la sua compassione e non il rancore e l’odio, la condivisione e non l’egoismo, l’unità e non la divisione o il tribalismo, la solidarietà e non l’indifferenza».

La celebrazione è terminata con l’Atto di Consacrazione del Congo alla Vergine Maria. Nella serata di sabato 4 febbraio, terminando la sua visita in Africa, il card. Parolin è stato accompagnato all’aeroporto  Maya-Maya, da dove è ripartito per Roma dopo la cerimonia di congedo. 

 








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