2017-02-13 14:00:00

Al cinema, "Ballerina": la ragazza orfana che diventa étoile


Proseguono con grande successo le repliche del balletto “La bella addormentata” di Čaikovskij al Teatro dell’Opera di Roma, mentre esce nelle sale cinematografiche un bel film francese di animazione dedicato al mondo della danza, “Ballerina”, la storia di una giovane orfana che diventa étoile all’Opéra di Parigi. Il servizio di Luca Pellegrini:

Nella Bretagna lontana dalle luci e dallo sfarzo di Parigi, Félicie affronta le sue tristezze: è una ragazzina rimasta orfana che si lancia in piroette fantastiche mentre lava i piatti nelle cucine dell’istituto che la ospita. Per lei la danza è la vita. Sogna di diventare una étoile, mentre l’amichetto Victor, un inventore. La loro fuga è necessaria e le avventure che li attendono sono tante, come gli incontri di personaggi tutti legati alla famosa scuola dell’Opéra della capitale francese, che lei riuscirà a conquistare con la passione, la dolcezza e la forza di volontà. “Ballerina” è un elegante film di animazione realizzato da Eric Summer e Eric Warin, che ci avvicina a un mondo soffuso di bellezza, ma anche di tanta competizione. Uno dei personaggi è Odette, ballerina che non po’ più esibirsi in palcoscenico, ma che alimenta la passione per la danza diventando una strepitosa insegnante, dal cuore grande. A darle voce è stata chiamata Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra di Parigi e direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Ricorda così questa esperienza:

“Sembra semplice ma non lo è, perché devi seguire tantissimo, essere molto concentrata. Ecco, con tutti gli impegni che ho in questo momento della mia vita, è stato comunque un lavoro abbastanza difficile. Poi, avendo avuto già delle immagini da prima che mi chiamassero per avere la mia voce, sapevo che alcuni colleghi dell’Opéra di Parigi avevano fatto queste prove per la coreografia del cartone. Quindi io seguivo già questo progetto da Parigi”.

Odette è l’insegnante segreta di Félicie. Anche lei è a contatto ogni giorno con i giovani ballerini:

“Esatto, questo è quello che sto facendo adesso nella mia vita. Amo seguire i giovani, amo essere con loro, amo dargli dei consigli. La cosa più importante – credo – nel nostro lavoro è la generosità. Io sto ancora ballando all’Opéra di Parigi, però avendo questo ruolo importante come direttrice del Corpo di Ballo Teatro dell’Opera, sto seguendo molto più spesso i giovani. Nel film, è vero che lei segue del tutto, si dedica a questa bimba che è un’appassionata, e deve lavorare molto. E questo è quello che piace anche a me, quando trovo nei giovani qualcosa ancora da tirare fuori”.

Odette elargisce un insegnamento importante: la danza deve essere vissuta, senza la passione non si può diventare una vera étoile:

R. – Credo che il sacrificio sia grande per tutti. Per me la danza è solo passione, perché sennò non arrivi.

D. – Che cosa offre secondo lei la danza nell’educazione di un giovane?

R. – Tanta disciplina. Per me è un'arte e non solo, perché fisicamente ti dà classe, ti dà disciplina, ti dà rigore. Io dico che quando hai ballato per almeno già dieci anni, potresti fare di tutto, anche perché c'è sofferenza. Quindi voglio dire che è un mestiere che ti dà tanto nella vita.

D. – Può accadere a una bambina di oggi quello che accade a Félicie nel film?

R. – Ti arriva, con il sacrificio. Quindi secondo me la storia può essere come quella del film “Billy Elliot”. Questo è un cartone, però è molto reale, perché l’Opéra di Parigi è veramente uguale: le sale, il luogo. Poi il sacrificio di questa bambina, la passione appunto: sempre questa parola torna nel film perché è una storia anche che può essere vera.








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