2017-02-18 12:28:00

Vertice di Monaco: Pence, alleanza Usa - Nato incrollabile


L’impegno degli Stati Uniti verso la Nato è “incrollabile”. Così il vice presidente Usa, Mike Pence, partecipando a Monaco alla Conferenza sulla sicurezza, dopo che il capo della Casa Bianca, Donald Trump, aveva definito l'Alleanza atlantica un'organizzazione “obsoleta”. A prendere la parola al vertice in Germania anche l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini, che ha assicurato come l'Unione europea sia “in buone condizioni”. Il servizio di Giada Aquilino:

Sono state le critiche del presidente statunitense Donald Trump ai Paesi dell'Alleanza atlantica e gli apprezzamenti per la Brexit ad allarmare i partecipanti alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza. Già ieri il governo della Germania aveva esortato Washington a non mettere a rischio la compattezza dell'Ue e della Nato. Intervenendo oggi ai lavori, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato che l’Alleanza non esiste solo “nell'interesse europeo, ma anche americano”, soprattutto in anni – ha aggiunto – “in cui assistiamo a sfide inimmaginabili”, in primis il terrorismo: esse vanno dunque affrontate insieme, rafforzando - ha proseguito - “l'Ue, la Nato, l'Onu e anche strutture come il G20”. Il vicepresidente Usa, Mike Pence, a Monaco ha assicurato che gli Usa sostengono “ancora la Nato” e resteranno i “migliori” partner dei membri dell’Alleanza. La riflessione di Arduino Paniccia, docente di Studi strategici all’Università di Trieste:

R. - Le dichiarazioni di Trump delle scorse settimane avevano seminato molte incertezze riguardo il futuro dell’Alleanza. Pence ora ha reinquadrato la situazione assieme agli europei, dicendo che la Nato naturalmente non si tocca. Il vicepresidente però ha anche sottolineato che solo quattro Paesi spendono il 2% del Pil previsto nelle spese per la difesa. Quindi moltissimi sono inadempienti e tra questi ci sono i grandi Paesi europei. La seconda cosa interessante da notare, è che ha lasciato nel vago il piano che l’amministrazione Trump avrebbe per sconfiggere definitivamente l’Is.

D. - A cosa si riferisce? Ad un possibile intervento sul campo?

R. - Esatto. Se analizziamo ciò che ha detto la Merkel nel suo discorso – apparentemente coincidente con quello del vicepresidente americano – vediamo che ci sono delle differenze. La cancelliera tedesca ha detto che i veri alleati sono europei ed americani, mentre la Russia è un Paese con il quale ci sono dei rapporti difficili. Quindi mentre i tedeschi hanno detto che sostanzialmente i russi devono mettersi da parte, con la loro nuova presenza nel Mediterraneo, Pence invece ha lasciato scoperto questo punto: ha soltanto detto che sull’Is ci sono nuovi piani, al momento ancora abbastanza misteriosi.

D. - È un caso che la Nato abbia rafforzato la propria presenza ad Est, aumentando le forze navali nel Mar Nero?

R. - La Nato in questo momento appare molto influenzata dalla propria politica tradizionale e dagli Stati maggiori che continuano a vedere ad Est il grande pericolo e comunque ci sono il conflitto latente in Ucraina e i problemi del Mar Nero… Direi che dobbiamo capire meglio che cosa succederà riguardo al piano contro l’Is, perché questo riguarda un punto in cui la Nato è sostanziante assente: l’area del Mediterraneo. Quindi la prossima partita credo si giocherà su questa posizione, sul fianco sud dell’Unione Europea.

D. - Ha fatto cenno al 2% del Pil di spese militari. La Merkel, a Monaco, ha assicurato che Germania e altri Paesi si sono imposti tale aumento entro dieci anni. Ma questo cosa significa? Su chi pesano di più queste spese?

R. - Sui Paesi come l’Italia, la Francia e la Germania sicuramente. L’amministrazione Trump intende tagliare molte spese della difesa, soprattutto quelle che riguardano la difesa collettiva e degli alleati. Non credo che Trump su questo farà marcia indietro. Quindi l’Europa deve prepararsi ad aprire i cordoni della borsa e non sarà una cosa semplice.








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