“La tradizione giudaico-cristiana ha sempre inteso l'ambiente come un dono di Dio, perciò, siamo tutti chiamati a proteggere la nostra casa comune”. Sulla base di questo principio, la Commissione episcopale di giustizia e sviluppo umano della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (Usccb), insieme al presidente del Catholic Relief Services (Crs), ha sollecitato il governo del presidente Donald Trump a mantenere gli impegni degli Usa per la tutela e la salvaguardia del Creato sia a livello nazionale sia globale.
Vescovi: gli Stati Uniti mantengano gli
impegni
“Vogliamo riaffermare l'importanza della leadership
degli Stati Uniti e l’impegno per l'Accordo di Parigi”. Così si legge nella lettera
indirizzata al segreterio di Stato del governo statunitense, firmata da mons. Frank
Dewane, vescovo della diocesi di Venice in Florida, da mons. Oscar Cantú, vescovo
di Las Cruces nel New Mexico, e da Sean Callahan, presidente del Catholic Relief Services
(Crs). La missiva ricorda che già nel 2015, la Usccb affermò che il finanziamento
dei programmi di adattamento e attenuazione degli effetti del cambiamento climatico
inclusi nell'accordo di Parigi era urgente, specialmente se ci si vuole assumere la
responsabilità comune del fenomeno del riscaldamento globale. I vescovi e il Crs sottolineano
l'importanza di agire all'interno del Paese per limitare le emissioni di carbonio
e contribuire - in questo modo - a mitigare le conseguenze del cambiamento climatico
sulle popolazioni più vulnerabili. “L'accordo di Parigi è un passo fondamentale per
entrambi questi obiettivi”, si legge ancora nel testo.
Le politiche del neopresidente rischiose
per il clima
Durante la campagna elettorale, Trump aveva più volte
ribadito che non avrebbe rispettato l’Accordo di Parigi e che considera il cambiamento
climatico “un’invenzione dei cinesi per danneggiare l’economia americana”. L’Agenzia
Usa per la protezione dell’ambiente sembra aver interrotto qualsiasi attività pubblica
di comunicazione, sia attraverso i propri siti istituzionali sia attraverso i social
network. Anche sul sito ufficiale della Casa Bianca, qualsiasi riferimento ai cambiamenti
climatici è stato eliminato e sostituito con l’America First Energy Plan, nel quale
si presenta l’orientamento del nuovo piano energetico statunitense. “Il presidente
Trump - si legge nel testo - è impegnato a eliminare le politiche dannose e non necessarie
come il Climate Action Plan”, quest’ultimo firmato dall’ex presidente Obama a giugno
del 2013 per contrastare gli effetti del riscaldamento globale.
Fornire energia sostenibile, pulita, sicura
ed equa
Nella lettera, la Commissione episcopale per lo sviluppo
umano e la Crs hanno espresso la preoccupazione della Chiesa per la grande sfida che,
oggi, affronta la comunità globale per fornire non solo energia sostenibile, efficiente
e pulita, ma anche sicura, accessibile ed equa. “Ciò richiederà ingegno, investimenti
e sforzo”, si legge nel testo, che ricorda i grandi progressi che eminenti scienziati
e ingegneri, insieme a istituti di ricerca e aziende di energia, hanno già compiuto
verso la produzione di energia pulita a prezzi accessibili. “Attraverso investimenti
in infrastrutture e tecnologie negli Stati Uniti - aggiungono i vescovi - il governo
ha l'opportunità unica di raggiungere la sicurezza energetica e affermare la propria
leadership globale nella crescita di un settore energetico sostenibile”.
I poveri patiscono di più gli effetti dei
cambiamenti climatici
I vescovi ricordano, poi, i principi dell’Enciclica
"Laudato si'", nella quale Papa Francesco respinge ogni concezione ristretta e polemica
del cambiamento climatico, ovvero non si escludono le cause dovute a fenomeni naturali,
ma si riconosce che il riscaldamento globale negli ultimi decenni è dovuto anche -
e soprattutto - alla grande concentrazione di gas serra rilasciati principalmente
a seguito di attività umana. In sintonia con il pensiero del Pontefice, i vescovi
ricordano l’importanza di implementare politiche che permettano l’adattamento delle
popolazioni, specialmente le più povere e vulnerabili, e che attenuino gli effetti
dei cambiamenti climatici, indipendentemente dalle cause. “I poveri e le popolazioni
più vulnerabili - si legge nel testo - patiscono in modo sproporzionato gli effetti
di uragani, inondazioni, siccità, carestie e scarsità di acqua”.
Stati Uniti siano esempio di solidarietà per il mondo
“Questo è un momento di incertezze e di opportunità
significative per la nostra nazione e per il mondo - conclude la lettera dei vescovi
- pieni di speranza in Dio, preghiamo perché il lavoro del governo contribuisca ad
aumentare la ricchezza materiale, sociale e spirituale degli Stati Uniti e a rafforzare
ulteriormente la solidarietà in tutto il mondo”. (A cura di Alina Tufani)
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