2017-02-21 13:43:00

Amatrice a 6 mesi dal sisma, un paese in attesa di rinascere


Attività produttive rase al suolo come le case. È la realtà di Amatrice toccata con mano dal presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, e da quello della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che hanno fatto visita nei luoghi devastati dal terremoto del 24 agosto scorso. Il sindaco della cittadina, Pirozzi, ha chiesto alcune misure di sostegno, come l’abolizione dell'addizionale Irpef regionale per i lavoratori residenti nella zona più colpita. Intanto, piccole e grandi iniziative, come una festa di Carnevale, riportano il sorriso a piccoli e grandi. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Gli sfregi del terremoto sono ancora lì, cristallizzati da una impalpabile patina di ghiaccio. Ma a guardarli da una certa angolazione capita in qualche caso di veder filtrare tra le pareti sventrate un raggio di sole. È la metafora di Amatrice, sei mesi dopo la prima e peggiore scossa del 24 agosto. Su un’area, quella del Centro Italia, che proprio non riesce a trovare un nuovo assetto – due notti fa ancora nuove scosse – i sopravvissuti fanno quadrato per sopportare la paura e non portare da soli il peso della speranza, moneta che nello splendore desolato del luogo è difficile da smerciare. Erano in tremila, gli amatriciani, e adesso un piccolo popolo di roulotte, mentre per paradosso i nomadi sono quelli che hanno dovuto mettere radici in sistemazioni lungo la costa adriatica. Come Rinaldo Serafini, barbiere, sloggiato dalla furia del terremoto:

R. – Purtroppo, noi siamo delocalizzati a San Benedetto. Ci eravamo fatti forza dopo la scossa del 24 ed eravamo rientrati in casa, perché essendo una casa nuova, inizialmente le lesioni riportate erano leggere.

D. – Come riuscite ad andare avanti, a sostentarvi?

R. – Adesso non lavoriamo. Faccio il barbiere, mia moglie ha una lavanderia. Quindi avendo due attività commerciali siamo in “stand by”, siamo in attesa che riparta la zona commerciale, quindi questo centro commerciale che la Regione sta preparando. All’inizio ci avevano parlato di tempi un pochino più brevi – ci parlavano di Pasqua – adesso aspettiamo … Aspettiamo fiduciosi, anche perché ora stiamo andando avanti con il sussidio che ci viene dato mensilmente per le attività commerciali. Però, certo, è dura.

Il sole che filtra tra le macerie è la voglia di sorridere che il sisma non ha divelto dagli amatriciani. Se Rinaldo crede nella speranza di ripartire e non racconta quanti affetti tra i più cari di un uomo abbia perduto in quella notte terribile, Carmine Monteforte, 74 anni, presidente della Pro Loco, si rincuora nel vedere il chiasso che fanno i bambini di Amatrice nel rincorrersi, mascherati da principesse e pirati, durante la festa di Carnevale organizzata sabato scorso nella tenda-mensa della Protezione Civile, dove per un po’ ha fatto visita, tra mille selfie e pacche sulle spalle, anche Roberto Baggio. Carmine Monteforte:

R. – Finalmente, ho visto qualche sorriso. È stata una cosa bellissima non tanto per noi, quanto per i ragazzini, i bambini…

D. – Ormai sono passati sei mesi dalla grande scossa. Vi sentite tutelati, aiutati?

R. – Ci sentiamo tutelati ed aiutati. Ci hanno portato tante cose. Noi ci lamentiamo solo del fatto che le cose vanno un po’ a rilento, le casette… Certo, anche per la temperatura, la neve, però non so, non capisco tutta questa burocrazia... La mia casa è totalmente distrutta, è in piena zona rossa.

D. – Qual è la speranza per Amatrice?

R. – La speranza è quella di ricominciare tutto daccapo. Siamo montanari, non ci abbattiamo. Siamo fiduciosi. Le cose vanno sì un po’ a rilento, però penso riusciremo ad arrivare su in vetta.

Governo a Regione Lazio si muovono per assicurare entro Pasqua 400 casette di emergenza ai residenti, 25 quelle già consegnate. Il governatore, Zingaretti, ha fatto un sopralluogo ad Amatrice e Accumoli per aggiornare sullo stato dei lavori del Pass di Amatrice, il Posto di assistenza socio sanitaria, e sul piano di delocalizzazione delle imprese commerciali necessario per rilanciare l'economia locale. Ancora Rinaldo Serafini:

R. – La solidarietà non solo materiale, anche quella psicologica: tutta l’Italia e tutto il mondo ci sono stati vicino. Amatrice ha avuto una risposta stratosferica. Dal profondo del cuore apprezzo tutto quello che è stato fatto, perché questa cosa ci aiuta. Abbiamo perso non solo le cose materiali, ma diversi affetti. La mia famiglia è stata toccata non poco. Quindi ora, anche in loro memoria, dobbiamo avere la forza per ripartire.








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