2017-02-24 14:30:00

Bangladesh, card. D’Rozario: estremismo islamico resta grave minaccia


“Voglio anzitutto rendere omaggio ai fratelli e alle sorelle che hanno perso la vita per mano dei jihadisti a Dacca il primo luglio del 2016, comprese le vittime italiane”. E’ quanto ha riferito all’associazione Acs-Italia il cardinale Patrick D’Rozario, arcivescovo di Dacca, in oocasione della consacrazione oggi, in Bangladesh, della chiesa di San Michele ad Harintana. La chiesa, la cui prima pietra è stata posta lo scorso 27 settembre, è stata costruita grazie alle donazioni di diversi benefattori, anche italiani.  “Non importa - ha affermato il porporato - quanto sia piccola la comunità cristiana. Questa ha certamente bisogno di un luogo di culto”.

Le condizioni della comunità cristiana in Bangladesh
Il cardinale Patrick D’Rozario si è poi soffermato sulle condizioni della piccola comunità di fedeli in un Paese dove i cristiani non superano lo 0,5%. “I cristiani in generale, e le popolazioni tribali in particolare, vivono nella povertà estrema”. “Abbiamo bisogno - ha aggiunto - di sacerdoti e religiose, soprattutto docenti qualificati per formare i seminaristi. Molte parrocchie gestiscono pensioni e ostelli, i quali rappresentano il mezzo migliore, in alcuni casi l’unico possibile, per offrire agli studenti cristiani più poveri la possibilità di istruirsi”.

Nel Paese asiatico diverse le criticità legate alle salute
A destare preoccupazione sono anche le carenze del sistema sanitario. “Le malattie epidemiche - ha detto l’arcivescovo di Dacca - sono ancora molto comuni nelle remote aree rurali del Bangladesh. La cura per le donne incinte e per i neonati è sempre stata una priorità fra le attività della Chiesa cattolica in Bangladesh e dobbiamo cercare fondi per amministrare reparti maternità e ambulatori”. Non bisogna dimenticare poi che “quasi ogni anno il Bangladesh è colpito da calamità naturali e molti cristiani già colpiti dalla povertà perdono la casa”. 

La piaga dell’estremismo islamico
Una delle minacce più gravi resta l’estremismo islamico. Negli ultimi due anni Al Qaeda e il sedicente Stato Islamico hanno rivendicato la responsabilità per l’uccisione di decine di persone. “La Chiesa - ha affermato il porporato - prega per la conversione dei responsabili di questi crimini”, di cui sono vittime non solo i cristiani, ma anche “alcuni induisti e buddisti”. “Il governo è consapevole della necessità di garantire sicurezza alle minoranze”. “La comunità cristiana bengalese - ha concluso l’arcivescovo di Dacca - non verrà meno alla propria missione”.

L’attentato del primo luglio del 2016
Nella notte del primo luglio, sette terroristi islamisti hanno aperto il fuoco all'interno di un ristorante situato nel quartiere diplomatico di Dacca, non distante dall'ambasciata italiana: 22 civili e 5 attentatori sono morti durante l’attacco. Uno dei terroristi è stato catturato e tredici ostaggi sono stati liberati dalle forze armate bengalesi. Riferendosi a questo drammatico episodio, Papa Francesco in un messaggio pubblicato il 2 luglio del 2016 ha parlato di “atti barbari”, di “offese contro Dio e l’umanità”. (A.L.)








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