La Santa Sede e Al Azhar ribadiscono la loro volontà di lottare contro l’estremismo religioso. E’ quanto emerso dal seminario che si è concluso ieri al Cairo, in Egitto, presso l’Università di Al Azhar, principale istituzione dell’islam sunnita, a cui ha partecipato una delegazione del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso guidata dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del dicastero. L’evento arriva nove mesi dopo lo storico incontro in Vaticano tra il Papa e il grande imam di Al Azhar, lo sceicco Ahmed Al Tayeb. Il cardinale Tauran ne parla al microfono di Helène Destombes:
R. – C’est une nouvelle étape. Il n’a pas du tout été…
E’ una nuova fase. Non è stato assolutamente menzionato il problema di Ratisbona e
nemmeno il fatto che per anni non ci sia stata comunicazione tra noi. Deliberatamente
abbiamo detto quello che vogliamo fare insieme oggi e domani, e credo che sia importante
perché questa è la concretezza. Senza dubbio, credo che abbiano riaperto… diciamo
che il cammino è di nuovo praticabile. E noi ci siamo trovati d’accordo nel valutare
la gravità della situazione di violenza e anche la necessità di trasmettere valori
alle giovani generazioni. Abbiamo cercato insieme le cause della violenza: tutti ci
siamo trovati, tutti, d’accordo – soprattutto i musulmani – nell’affermare che non
è lecito invocare la religione per giustificare la violenza. Dobbiamo continuare su
questa strada: più la violenza aumenta – ed è grave – più è necessario moltiplicare
questo tipo di incontri. Come ho detto, incontri come questo che si è tenuto sono
veramente doni che si fanno all’umanità, perché dimostrano che esiste la possibilità
di lavorare insieme. Quello che invece vogliono i terroristi è dimostrare che non
è possibile vivere insieme, con i musulmani; noi affermiamo il contrario.
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