2017-02-24 13:23:00

Siria. Strage Al-Bab. Aleppo, suor Guadalupe: non dimenticateli


A Ginevra proseguono i negoziati di pace per la Siria sotto l’egida dell’Onu, mentre è salito ad almeno 60 morti il bilancio dell’attentato alla periferia nordoccidentale di al-Bab, ex roccaforte jihadista. Intanto da Aleppo continuano ad arrivare richieste di aiuto sul fronte umanitario. Il servizio di Massimiliano Menichetti:

Il sedicente Stato islamico continua a perdere terreno anche in Siria, ma terribile è la ritorsione dei jihadisti. Oggi, in un'autobomba è esplosa contro una postazione dell'Esercito libero siriano, una formazione ribelle, a Sousian, località situata alla periferia nordoccidentale di al-Bab. Sessanta i morti, oltre cento i feriti, quasi tutti civili. Le milizie avevano partecipato insieme ai militari turchi all'offensiva per liberare al-Bab dall'Is e ieri avevano annunciato il controllo di quasi tutta città. Dalla liberata Aleppo, ormai ridotta un cumulo di macerie, arriva l’appello di suor Guadalupe de Rodrigo, rilanciato da Aiuto alla Chiesa che Soffre, diventato virale sui social:

R. – Siamo ad Aleppo, in uno dei quartieri conquistati dai ribelli, ed è rimasto così. La situazione degli abitanti, soprattutto dei cristiani, è molto difficile, ancora. Non c’è elettricità da sei mesi, non c’è luce, non c’è acqua da un mese, non è facile riscaldare le case quando non c’è gas, non c’è combustibile, non c’è gasolio… La situazione per i cristiani qui ad Aleppo è molto complicata, è molto difficile. Aspettano veramente da voi aiuto e preghiera, appoggio: vi chiedo di non abbandonarli, vi chiedo di non dimenticare questi cristiani di Siria – di Aleppo in particolar modo – che tanto soffrono ancora…

Intanto in Svizzera, a Ginevra, sono in corso i negoziati di pace per la Siria sotto l’egida dell’Onu. La quarta tornata di colloqui a cui partecipano, oltre al governo di Damasco, alcuni gruppi dell’opposizione cerca di uscire dall’incubo di un conflitto che dura da cinque anni ed ha provocato oltre 300 mila morti e migliaia di sfollati interni ed esterni. Ieri nel discorso di apertura, Staffan De Mistura, l’inviato delle Nazioni Unite per la Siria, ha ribadito che è necessario da parte di opposizione e regime l’assunzione di una responsabilità  storica.








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