2017-02-24 14:08:00

Il Santuario della Spoliazione: mons. Sorrentino ne parla al Papa


Papa Francesco ha ricevuto nella mattinata di oggi mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo-Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Un incontro improntato ad una grande sintonia, ha commentato mons. Sorrentino, in cui ha potuto parlare a lungo al Papa del Santuario della Spoliazione recentemente eretto ad Assisi. Ma sentiamo lo stesso arcivescovo al microfono di Adriana Masotti:

R. – L’incontro è stato bellissimo, naturalmente. Come sempre il Papa è paterno, accogliente… E con me, che avevo qualche cosa di importante da dirgli, ci siamo subito intesi. Questo qualcosa di importante era per me il Santuario della Spoliazione, che abbiamo recentemente eretto ad Assisi, ed è il Santuario che fa perno proprio sul vescovado dove abito e sulla vicina Chiesa di Santa Maria Maggiore, che è l’antica Cattedrale di Assisi. Il termine “spoliazione” ricorda l’evento che si svolse in vescovado otto secoli fa, quando Francesco, nel suo contenzioso con il padre, davanti al vescovo Guido, si spogliò di tutte le vesti e di tutti i suoi beni per essere tutto di Cristo e tutto dei fratelli. E Papa Francesco, con la sua visita del 4 ottobre 2013, volle visitare anche questa sala e tenne un discorso veramente toccante sui significati insiti in questo evento: intanto il Dio che in Cristo si spoglia della Sua gloria e viene a farsi uno di noi. E poi tutti i significanti conseguenti: è uno che ama Cristo ed è uno che si spoglia per lui di se stesso, dello spirito mondano, come il Papa sottolineò. E questo Santuario diventa così una cassa di risonanza di un gesto clamoroso, profetico, che merita di essere riscoperto in tutta la sua pregnanza di significato e di messaggio per l’uomo di oggi. Ho spiegato al Papa questi passaggi.

D. – Spoliazione: un messaggio contenuto in molte parole e inviti di Papa Francesco alla Chiesa e ai cristiani…

R. – Infatti. Io gli ho ricordato come era avvenuto il nostro primo incontro, quando gli avevo proposto di inserire nel viaggio assisano anche questa tappa. E gli avevo detto: “Santo Padre, viene ad Assisi, sarà bello che almeno venga in vescovado a dire un ‘Padre Nostro’, come lo disse Francesco nell’atto della spoliazione. E gli ho ricordato la sua reazione alla mia richiesta: mi fissò e con un piglio molto convinto mi disse “Un ‘Padre Nostro’, ma io voglio venire e voglio parlare di come la Chiesa si deve ‘spogliare’”. E poi venne, e fece il suo discorso davanti a un auditorio che era tutto di persone in disagio, in difficoltà: erano poveri, disoccupati, ai quali spiegò che davvero come cristiani dobbiamo tutti spogliarci di noi stessi e vivere di Gesù Cristo, vivere di amore, di solidarietà, di condivisione.

D. – Assisi rimane punto di riferimento e luogo di visite, di pellegrinaggi di tante persone, sia fedeli che turisti. Ecco, non è stata toccata la città questa volta dal terremoto. Come si vive?

R. – Non è stata toccata dal terremoto e per questo dobbiamo davvero ringraziare il Signore. Purtroppo Assisi è stata toccata dalla cattiva informazione, perché un’informazione generica sul terremoto in Umbria ha prodotto delle paure in realtà infondate, e noi in questi mesi stiamo riscontrando un calo della partecipazione dei pellegrini e dei turisti. Ma - grazie a Dio - Assisi è stata risparmiata, e quindi ci si può venire tranquillamente.








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