2017-02-24 14:30:00

Usa, appello vescovi per la tutela dei migranti


È un appello a tutelare i migranti quello lanciato da mons. Joe Vásquez, presidente del Comitato per le migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. In una nota diffusa ieri, il presule fa riferimento ai due protocolli di attuazione, in materia di immigrazione interna, emesse dal Dipartimento per la Sicurezza degli Usa. In particolare, le nuove norme stabiliscono che qualsiasi immigrato irregolare che violi la legge penale americana possa essere rimpatriato, mentre finora il provvedimento espulsivo riguardava solo i reati gravi. Inoltre, vengono rafforzate le forze militari al confine tra Stati Uniti e Messico.

Rischi per le famiglie migranti e per i più vulnerabili
“Riconosciamo l’importanza di garantire la pubblica sicurezza e saremmo favorevoli a misure ragionevoli in questo ambito”, scrive mons. Vásquez in una nota. Tuttavia, i due memorandum emessi recentemente “contengono alcuni provvedimenti che, se attuati così come sono scritti, finirebbero per danneggiare la pubblica sicurezza, piuttosto che rafforzarla”. Inoltre, aggiunge il vescovo statunitense, “complessivamente, le politiche contenute in questi memorandum finiranno per dividere le famiglie, sconvolgere comunità pacifiche, mettere in pericolo la vita e la sicurezza dei più vulnerabili e far crescere la paura nelle comunità di migranti”.

Tutelare minori non accompagnati e richiedenti asilo
Sottolineando, in particolare, come le politiche migratorie attuali “eliminino protezioni importanti per le fasce vulnerabili della popolazione, incluse i minori non accompagnati ed i richiedenti asilo”, il presule lancia l’allarme anche per “la grande espansione della militarizzazione al confine tra gli Usa ed il Messico” e per la priorità che viene data alla “deportazione” di migranti privi di documenti.

Difendere la dignità degli immigrati
Per questo, mons. Vásquez esorta l’amministrazione statale a “riconsiderare” i memorandum, così come “le azioni intraprese nel corso dell’ultimo mese” che “hanno posto gli immigrati in uno stato di maggiore vulnerabilità”. Infine, insieme a tutti i vescovi Usa, il presule ribadisce l’impegno della Chiesa “nella cura e nel rispetto della dignità umana di tutti, indipendentemente dallo status di immigrato”, così da “accompagnare e proteggere i fratelli e sorelle immigrati, riconoscendo il loro contributo e la loro dignità intrinseca, in quanto figli di Dio”. (I.P.)








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