2017-03-02 14:05:00

Euro 2017 dello Stato Vaticano senza immagine del Papa


Emesse dallo Stato della Città del Vaticano circa 2 milioni e mezzo di monete in Euro per l'anno 2017. Sulle monete vaticane, per volontà del Papa, non ci sarà la sua effigie ma lo stemma papale. Fece così anche Paolo VI negli ultimi anni del suo Pontificato. Luca Collodi incontra Mauro Olivieri, direttore dell'Ufficio Filatelico e Numismatico dello Stato della Città del Vaticano.

R.- Il Vaticano ha proprie monete in euro con la propria faccia nazionale. Ogni anno c’è un’emissione di monete che circola nei Paesi dell'Ue e che, in parte, vengono confezionate e vendute ai collezionisti.

D. – C’è una novità: dal 2017 sulle monete dello Stato della Città del Vaticano non ci sarà l’immagine di Papa Francesco...

R. - Esatto. Il Santo Padre ha chiesto di non comparire più sulle monete, sulle medaglie in generale - quindi a maggior ragione su quelle emesse dal suo Stato - e noi abbiamo fatto tutto il possibile per accontentarlo. Ci siamo riusciti, con qualche difficoltà con le autorità comunitarie poi superate, e quindi la monetazione 2017 esce con lo stemma del Papa.

D. – Non è la prima volta che un Papa non viene raffigurato sulle monete dello Stato Vaticano…

R. – Successe negli anni ’70 con Paolo VI che, verso gli ultimi anni del Pontificato, chiese di non essere più raffigurato sulle monete. Allora erano Lire vaticane, era tutto più semplice e fu accontentato. Anche in quel caso, negli ultimi anni di Pontificato, le monete di Paolo VI compaiono con lo stemma.

D. – Lo Stato della Città del Vaticano come si coordina con l'Unione Europea per coniare monete?

R.- Il Vaticano è uno dei cosiddetti “micro Stati” che hanno accordi internazionali con l’Unione Europea, con l’Unione monetaria, come San Marino, Principato di Monaco, Andorra. Tuti quanti hanno un proprio accordo internazionale con le autorità monetarie e coniano monete in euro. Il Vaticano è stato tra i primi a siglare questo accordo e, sulla base di questo trattato internazionale, coniamo monete vaticane in base a regole stabilite.

D. - Monete che circolano all’interno dello Stato Vaticano ma che alimentano il mercato del collezionismo in molti Paesi del mondo... 

R. - Le monete vaticane sono tra le migliori al mondo – lo dico con grande soddisfazione e con un po’ di immodestia – a livello qualitativo, di diffusione e di collezionismo. Sono molto ricercate dai collezionisti. Diciamo che siamo sicuramente tra i Paesi 'top', forse proprio al 'top', sul podio insomma.

D.- Quali sono le monete vaticane più quotate sul mercato numismatico?

In assoluto, i primi anni dell'Euro sono quelle serie che hanno più valore, parliamo delle monete del 2002, 2003, 2004 . Per quanto riguarda il collezionismo in generale molto ricercate sono le monete da 2 Euro,. E' una moneta circolante che vale in Europa a tutti gli effetti, vengono raffigurate ogni anno due tematiche diverse. Sono molto, molto ricercate. In particolare quella che ad oggi ha più valore, sono quelle del 2005 della Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia.

D. - Talvolta  la cronaca parla di qualche tentativo di speculazione finanziaria sul valore delle monete vaticane. Un problema superato? 

R. – Lo Stato della Città del Vaticano conia un numero definito di monete, dal momento che l’accordo internazionale prevede un monte annuo in euro di circa due milioni e mezzo di euro. Su questo contingente, dobbiamo riuscire a produrre tutte le nostre monete in argento, oro e circolante. Il motivo principale della speculazione, quale è stato negli anni passati, si è verificato soprattutto all’inizio degli anni Duemila, con l’introduzione dell’euro. Il mercato delle monete in euro vaticane si è espanso da livello nazionale, diciamo italiano, a livello europeo. Da una platea collezionistica italiana ad una platea di collezionisti europea. Questo ha portato ad un incremento enorme del loro valore. Negli anni abbiamo adottato una politica attenta di monetazioni, con tirature dei prodotti e della loro tipologia che ci consente, tutt’oggi, di collocare sul mercato senza alcuna difficoltà tutte le nostre monete e di dare a queste monete un buon valore sul mercato secondario, senza gli eccessi degli anni iniziali. Quindi un buon valore di mercato ma senza follie.

D. - Come vengono studiate le emissioni delle monete vaticane?

R. - Con molta attenzione, devo dire, da parte dell’Ufficio Filatelico e Numismatico e del Governatorato dello Stato vaticano. Prediligiamo nelle monete, in linea di principio, il Magistero del Santo Padre, cercando quindi di puntualizzare con le emissioni annuali gli insegnamenti del Papa e le basi su cui poggiano, come la Giornata Mondiale della Gioventù, la Giornata Mondiale della Pace, il Centenario di Fatima quest’anno 2017, il 1950.mo del martirio dei Santi Pietro e Paolo sulle monete da due euro. Poi le basi della fede, tipo le Virtù teologali, le Virtù cardinali, le basiliche pontificie. Insomma, cerchiamo di toccare un po’ tutti gli aspetti, l’architettura, la storia, l’arte, ovviamente e soprattutto gli aspetti religiosi e anche gli insegnamenti e le basi su cui poggia il Magistero del Papa. 

 

 

 

 








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