2017-03-03 12:30:00

Parroci di Roma: sacerdoti provati, ma il Papa ci ha incoraggiato


Siate pastori che vivono in mezzo alla gente, misericordiosi, credibili, testimoni di una fede capace di generare fede: queste le esortazioni di Papa Francesco ai parroci della Diocesi di Roma, incontrati ieri mattina, com’è tradizione a inizio Quaresima, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Ascoltiamo i commenti di alcuni sacerdoti presenti all’evento. Le interviste sono di Alessandro Guarasci:

R. – E’ un incontro in cui il Papa ci ha parlato della fede, come anche noi sacerdoti siamo provati nella fede, come tutti. Le tentazioni sono parte della nostra vita quotidiana. Quindi dobbiamo crescere, non avere paura di essere tentati, anzi è normale che abbiamo delle tentazioni. Siamo messi a dura prova, come tutti.

R. – Il discorso del Papa è stato molto stimolante. Ci ha aiutato a riflettere, ci ha dato le linee per il cammino della Quaresima.

D. - Cosa vi ha colpito di quello che vi ha detto il Papa?

R. – Il Papa ha parlato della fede di Pietro e di San Giovanni. Quello che mi ha molto colpito è vedere questo crescere di Pietro nella fede, senza stancarsi, senza scoraggiarsi: anche nel momento del dubbio lui ha continuato veramente a credere nell’amore di Gesù. Di Giovanni, il discepolo amato, mi ha colpito che anche lui attraversava momenti in cui non era sicuro della fede. Non era una fede scontata.

D.  – Il Papa vi ha invitato a non essere timidi, a osare in mezzo alla gente…

R.  – Certo, è la nostra missione. Possiamo farlo se cresciamo nella fede e soprattutto nell’umiltà.

D. – Lei in quale zona di Roma opera?

R. – Piazzale della Radio, zona centrale.

D. – Una zona difficile?

R. -  Diciamo che adesso tutte le zone sono difficili perché viviamo in un momento in cui la fede è provata, soprattutto quella dei sacerdoti, parlo soprattutto delle nuove generazioni.

R. – Quando si va in mezzo alla gente ci si sporca di più e il Papa ci incoraggia a non avere paura di sporcarci.

D. - E’ difficile fare il parroco in periferia?

R. – Non credo che sia più difficile che farlo in altre parti.

D. – Ma lei vede più incertezze nella fede tra i fedeli o tra alcuni sacerdoti?

R. - Sia tra i laici che tra i sacerdoti. Penso che sia abbastanza normale. Ma il Papa ci ha detto che si cresce anche con i momenti di tentazione e crisi.

D.  – Il Papa vi ha regalato un libro, che si intitola…

R. – “Non aver paura di perdonare”. Racconta l’esperienza di un confessore che lui ha incontrato in Argentina. Ha più di 90 anni e ha molti fedeli che vanno a confessarsi proprio per ricevere la misericordia di Dio. Il Papa ama tanto la misericordia.

D. – E’ difficile fare pratica di misericordia anche per un parroco?

R. - Sì, dipende sempre dall’ambiente in cui vieni mandato. Io sono stato cappellano vicino a Rebibbia; è diverso da quando sei vicino agli uffici… Il luogo di lavoro di vita della persona determina una misericordia un po’ più mirata. Ma è bello perché c’è questa voglia di misericordia.

D. – Lei vede Roma come una città scristianizzata?

R. – La pratica è minore di quella fede che poi ogni persona ha, specialmente nei momenti difficili.








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