2017-03-08 15:17:00

Perego, migranti: gravissima la decisione ungherese di detenerli


Una legge inaccettabile, che viola palesemente la convenzione europea dei diritti dell’uomo. Sono le critiche, sollevate da istituzioni europee e organizzazioni umanitarie, alla legge approvata in Ungheria e che riguarda la messa in stato di detenzione dei richiedenti asilo. Francesca Sabatinelli :

L’Ungheria sta violando gli obblighi stabiliti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo: la denuncia arriva dal commissario per i diritti umani presso il Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, allarmato per la decisione del parlamento di Budapest di approvare una legge che prevede la detenzione per i richiedenti asilo fino alla decisione sul loro destino e, quindi, la loro chiusura in campi di container al confine con la Serbia e  la Croazia, circondati da recinzioni di filo spinato. In questo modo, spiega Muiznieks, si rischia di esacerbare la già problematica situazione dei richiedenti asilo nel Paese. La legge riguarda anche famiglie con bambini e minori non accompagnati a partire dai 14 anni. La detenzione – prosegue il commissario – deve essere l’ultima misura a cui si ricorre in questi casi, soprattutto per quanto riguarda i minori. Mettere i profughi e i migranti in container, per Amnesty International, non è politica sui profughi, è evitare di averne una. L’organizzazione definisce la legge inaccettabile, una misura illegale e profondamente inumana che non potrà non avere conseguenze. Mons.Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana:

"La scelta e la decisione dell’Ungheria in questa direzione è gravissima. Dovrebbe portare, proprio per la gravità del fatto, a mettere in discussione il fatto che l’Ungheria possa rimanere nel contesto europeo alla luce di questa decisione che non tutela un diritto fondamentale all’interno dell’Europa stessa. Quindi è un fatto che dovrebbe essere preso in esame dalla Commissione europea in relazione proprio a questo, oltre ad essere un fatto grave, perché in un Paese dove sono state accolte meno di 600 domande di asilo, essere incapaci di gestinre un numero così ridotto, significa non avere alcuna intenzione di tutelare un diritto fondamentale. È un fatto grave che speriamo veda subito una decisione da parte dell’Europa di infrazione grave che possa portare anche a mettere in discussione il fatto che un Paese che rifiuta un diritto fondamentale come il diritto d’asilo possa far parte dei Paesi europei".

Dal Consiglio d’Europa è anche arrivato un richiamo all’Italia, contenuto in un rapporto del rappresentante speciale del segretario generale per le migrazioni e i rifugiati, Tomas Bocek, nel quale si chiede alla penisola di riformare “le procedure di richiesta d’asilo in modo d’accelerare il processo”. Ancora mons. Perego:

R. - L’indicazione europea va nella direzione, già condivisa anche nel contesto italiano, di un unico sistema di accoglienza diffuso sul territorio, che preveda anche dallo stesso punto di vista un unico sistema di accoglienza nel contesto europeo in tutti i Paesi. Un sistema diffuso che abbia le stesse garanzie e le stesse modalità di accoglienza e al tempo stesso di rispetto e tutela dei richiedenti asilo a seconda delle loro caratteristiche, quindi con un’attenzione particolare anche alla fragilità e ai minori non accompagnati. Credo che l’indicazione trovi un’Italia in questo momento ancora per l’80 percento organizzata su Cas, quindi su 'Centri di accoglienza straordinaria', ma che insieme all’Anci, al terzo settore e alla realtà ecclesiale ha fatto comunque la scelta di un’accoglienza diffusa. Quindi l’indicazione europea non fa che rafforzare un percorso che l’Italia ha già scelto.

D. - Uno dei punti importanti del rapporto del Consiglio d’Europa è sui minori non accompagnati. L’Italia, è il punto delicato, non protegge i minori nonostante la nuova legge sia un passo avanti molto buono. Il problema è che questi minori non accompagnati finora non hanno goduto di un buon sistema di custodia legale e spesso hanno dovuto trascorrere dei periodi troppo lunghi negli hot spot …

R. – Effettivamente la situazione attuale, richiamata anche dall’Europa, per quanto riguarda i minori non accompagnati in Italia è di mancanza, per la maggior parte, di una tutela reale. Abbiamo sostanzialmente ricostruito gli orfanotrofi per accogliere i minori non accompagnati e tante volte strutture senza neanche le figure adeguate per l’accompagnamento e la tutela dei minori. Abbiamo lasciato e stiamo lasciando per troppo tempo in strutture provvisorie e straordinarie i minori non accompagnati; passa troppo tempo prima che si dia un tutore, che in realtà invece dovrebbe essere previsto entro 48 ore; troppe tutele sono affidate ad una sola persona istituzionale senza la capacità di seguirle, basti pensare che a Palermo 850 minori sono affidati al sindaco … La nuova legge va in questa direzione di tutelare i minori, prima di tutto garantendo da subito un tutore, una figura adulta che affianchi, accompagni le persone minorenni che arrivano nel nostro Paese. In secondo luogo prevede un’accoglienza in strutture famigliari e case famiglie e in terzo luogo prevede la formazione di tutto quel mondo dell’associazionismo famigliare, già previsto dalla legge in Italia, all’accoglienza non di bambini ma di adolescenti, visto che il 90 percento delle persone che sbarcano ha un’età compresa fra i 15 e i 17 anni e quindi occorre preparare ad un’accoglienza in questo senso. 








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