2017-03-11 14:30:00

Migranti: un bus telefonico della Croce Rossa per chiamare a casa


Mentre nel mondo si innalzano muri per arginare i flussi migratori, la Croce Rossa italiana si impegna nel far ristabilire un contatto ai migranti e ai profughi con le loro famiglie in patria. Un servizio cruciale che consente di strappare alla spirale dell'invisibilità, coloro che nella fuga da conflitti e barbarie, si perdono nella folla indistinta dei disperati del mare. L'ultima iniziativa della Cri, il Tracing Bus, servizio di telefonia itinerante per gli immigrati, che ha toccato i punti cruciali di sbarco in Italia. I particolari da Paola Simonetti:

Dall'altro capo del mondo, dopo mesi di silenziosa lontananza, si riannodano i fili di legami familiari spezzati da fughe interminabili. Si sciolgono attese che hanno dilatato il tempo delle famiglie in patria, che aspettano un segnale da parte di figli, mariti, nipoti fuggiti da conflitti e barbarie. E' quanto ha realizzato il Tracing Bus, il furgone con servizio di telefonia itinerante messo a disposizione dalla Crocia Rossa Italiana, con il contributo di una grande compagnia telefonica. Da gennaio agli inizi di marzo ha toccato 17 tappe dal Nord al Sud Italia nei luoghi nevralgici di sbarco, percorso 4800 km per offrire a 1000 persone per tre minuti a testa il profumo di casa, strappando alla spirale dell'invisibilità coloro che spesso si perdono nei numeri generici degli approdi sulle coste europee. Brevi chiamate dopo 3 - 5 mesi di assenza di giovani provenienti da Mali, Pakistan, Costa D'Avorio, che hanno chiamato padri, madri, fratelli:

"Ragazzo: I called my dad. Ho chiamato mio padre..."

Un bilancio positivo quello dell'iniziativa della Croce Rossa con il camper telefonico, che ha presidiato i luoghi di transito dei migranti in Sicilia, in Puglia ma anche al Nord, in città come Como, Milano, Ventimiglia. Il coordinatore del progetto della Croce Rossa, Tracing Bus, Francesco Montrone:

"L’attività è andata oltre le nostre aspettative. Abbiamo avuto una platea di più di quattromila migranti, più di 1700 telefonate di cui oltre il 70 percento è andato a buon fine".

Per molti dei migranti il giorno in cui sono riusciti a chiamare casa è stato quello in cui si sono dovuti misurare con nuovo dolore, venendo a conoscenza di aver perso l’intera famiglia in un conflitto ad esempio, ma c’è anche chi componendo il numero di casa ha ritrovato l’autentica gioia di ritrovare radici, come Samir, che ha chiamato lo zio dopo mesi dalla sua partenza, con il Tracing bus e, dice, "sono stato immensamente contento di sentirlo":

"J’ai appelé mon oncle …
Ho chiamato mio zio per la prima volta dopo il mio arrivo qui. Sono stato veramente contento di parlare con lui! Ero veramente troppo contento!"

O Saif, pakistano, che alla sua ragazza ha detto quando torno ti sposo: 

"When I’ll come back to Pakistan …
Quando tornerò in Pakistan sposerò la mia ragazza".

L’iniziativa del Tracing bus è solo un piccola costola della delicata attività che Croce Rossa storicamente attua sui percorsi migratori per consentire la ripresa dei contatti fra migranti e famiglie d’origine o fornire notizie sul destino di coloro di cui si sono pese le tracce, come aggiunge ancora Montrone:  

"Questa attività della chiamata di tre minuti a casa è nell’ambito del servizio restoring families, un’attività unica del movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa a livello mondiale con i migranti che purtroppo da quando partono fino a quando arrivano si perdono spesso, fanno perdere le loro tracce perché vengono uccisi durante il loro viaggio; a volte vengono separati al momento degli sbarchi … Croce Rossa Italiana si sta occupando in modo specifico proprio per evitare le separazioni in mare e la separazione ai porti di sbarco".

Il Tracing bus dopo l'esperienza pilota appena conclusa, potrebbe, con nuovi accordi della Croce Rossa Italiana e il finanziatore del progetto, vedere una prossima replica.








All the contents on this site are copyrighted ©.