2017-03-21 13:21:00

Terra Santa: terminati i restauri al Santo Sepolcro


Con una liturgia ecumenica verrà inaugurato domani il Santo Sepolcro a Gerusalemme dopo dieci mesi di restauri. I pellegrini potranno ora riprendere pienamente le visite, che, a causa dei lavori, avevano subito una parziale interruzione. Anche se ora inizierà una seconda fase di lavori, per garantire la stabilità della struttura, il World Monuments Fund, ong indipendente che ha gestito il restauro, ha assicurato che domenica 16 aprile sarà possibile celebrare la Pasqua comune, cattolica e ortodossa. Giancarlo La Vella ha intervistato il Custode francescano di Terra Santa, padre Francesco Patton:

R. – Questo è in assoluto per noi cristiani il luogo più importante che sia sulla faccia della Terra perché è il luogo dove Gesù ha vito la morte. Quindi se noi parliamo di speranza cristiana, parliamo a partire da quello che è accaduto in questo luogo. Ed è un luogo che si è rivelato molto importante soprattutto in quest’ultimo anno anche dal punto di vista delle relazioni ecumeniche tra le tre comunità maggiori: la greco-ortodossa, la latina e la comunità armena. Il lavoro di restauro è stato un po’ un banco di prova di un dialogo fraterno, di relazioni anche molto, molto amichevoli che ci hanno consentito di portare avanti i lavori e probabilmente pensare ad ulteriori lavori da fare insieme proprio nella zona del Santo Sepolcro e anche a Betlemme. Poi quest’anno c’è questa felice coincidenza che in una visione cristiana si chiama anche “provvidenziale coincidenza”, che è la data della Pasqua. Per cui a poche settimane dalla Pasqua, ci ritroveremo insieme intorno all’Edicola del Santo Sepolcro e nel giorno di Pasqua tutte le nostre comunità celebreranno in questo luogo la Risurrezione del Signore.

D. - È importante anche restituire questo luogo della cristianità, anche per far tornare il più possibile i pellegrini in Terra Santa dopo un periodo di difficoltà?

R. - Certamente adesso che l’Edicola è restaurata, adesso che non c’è più attorno anche tutta quella scaffalatura in acciaio che era stata posta all’inizio del Novecento dagli inglesi per sostenere la struttura, anche l’estetica diventa diversa. Per quello che riguarda i pellegrini c’è un segnale confortante anche perché negli ultimi mesi c’è stata una ripresa del numero delle presenze nei luoghi santi. Naturalmente qui i pellegrini vengono tutto l’anno, ma in occasione della Pasqua vengono con motivazioni ulteriori perché questo è il luogo fisico che porta la memoria della Pasqua; qui c’è la roccia che ha visto la Risurrezione del Signore, che si è impregnata di quella luce nella quale il Signore è risorto.

D. - Il Santo Sepolcro porta con sé tanti significati legati chiaramente alla morte e Risurrezione del Signore, ma oggi anche legati al dialogo tra tutti i cristiani?

R. - Diventa certamente il luogo di incontro tra i credenti delle diverse comunità cristiane. Quest’anno celebreremo la Pasqua tutti nello stesso giorno. Spero che in futuro potremo celebrare la Pasqua tutti insieme, ma già ora il Sepolcro è il luogo dove tutte le nostre comunità in realtà celebrano la loro Liturgia. Quindi è già un luogo altamente ecumenico. Il Sepolcro è il luogo che viene santificato di giorno e di notte dalla preghiera delle comunità cristiane che se ne prendono cura; il luogo è santificato giorno e notte, ininterrottamente, anche dalla preghiera dei cristiani che vengono come pellegrini.  








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