"Ha personalmente scelto di lasciarsi alle spalle la strada della violenza e di incamminarsi lungo il percorso più impegnativo di pace e riconciliazione”. Inizia così il “tributo” che l’arcivescovo di Armagh, mons. Eamon Martin, primate d’Irlanda, rivolge a Martin McGuinness, l’ex-comandante dell’Ira, poi leader dello Sinn Fein, quindi vice primo ministro del governo congiunto autonomo nord-irlandese, che si è spento la notte scorsa a 66 anni di età dopo una breve, rara malattia.
Uno dei maggiori artefici dell’“Accordo
del Venerdì Santo”
Martin McGuinness è stato uno dei maggiori artefici
del cessate-il-fuoco dell’Ira e del Belfast Agreement, il cosiddetto “Accordo del
Venerdì Santo”. “È stato un leader coraggioso – scrive l’arcivescovo Eamon Martin
citato dall’agenzia Sir – che ha saputo rischiare e portare altri con lui, convincendoli
che gli obiettivi prefissati potevano essere raggiunti con la politica e la persuasione”.
“La storia del conflitto in Irlanda – ricorda oggi l’arcivescovo – ha portato molto
dolore e causato molti traumi. Ringrazio Dio
perché negli ultimi anni abbiamo preferito la pace all’orrore della violenza e della
guerra.
Un immenso contributo alla pace in Irlanda
del Nord
Gente, come Martin McGuinness, hanno dato un contributo
immenso alla pace, porgendo una mano di amicizia e di riconciliazione ed essendo pronti
a modellare alternative alla controversia e alla divisione. La personalità di Martin,
aperta, amichevole, calorosa, ha saputo sciogliere il sospetto e contribuire a costruire
legami di fiducia con chi proveniva da prospettive molto diverse”. “Sapeva che la
pace era utile e che valeva adoperarsi per realizzarla nel tempo della sua vita”.
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