2017-03-22 11:49:00

Giornata mondiale dell’acqua, il Papa: tutelare un bene di tutti


La “necessità di tutelare l’acqua come bene di tutti, valorizzando anche i suoi significati culturali e religiosi”: ne ha parlato il Papa stamane a margine dell’udienza generale, salutando i partecipanti al Convegno internazionale organizzato dal Pontificio Consiglio per la Cultura, in occasione dell’odierna Giornata mondiale dell’acqua, che sarà ospitato nel pomeriggio all’Augustinianum, con la partecipazione dei cardinali Ravasi e Turkson e dell’arcivescovo Gallagher, insieme a relatori del mondo intero. Il servizio di Roberta Gisotti:

“Incoraggio in particolare il vostro sforzo nel campo educativo, con proposte rivolte ai bambini e ai giovani. Grazie per quanto fate, e che Dio vi benedica!”

Così il Papa ai convegnisti e a tutti quanti nel mondo sono dedicati a valorizzare l’acqua come bene comune, diritto condiviso dagli abitanti del Pianeta, ma quanto disatteso se ancora oggi 663 milioni di persone sono prive di acqua potabile in casa e 2,4 miliardi non hanno accesso a servizi igienico-sanitari adeguati e questo causa la morte ogni anno di oltre 300 mila bambini sotto i 5 anni.

Da qui la scelta dell’Onu di dedicare la 25ma Giornata mondiale dell’acqua alle acque reflue, ovvero quelle contaminate da attività domestiche, industriali e agricole, che vanno ridotte, depurate e riutilizzate, secondo l’obiettivo sostenibile fissato nel 2015 dalle Nazioni Unite: “migliorare entro il 2030 la qualità dell’acqua eliminando le discariche, riducendo l’inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose, dimezzando la quantità di acque reflue e aumentando il riciclaggio e il reimpiego sicuro a livello globale”.

Basti dire che nei Paesi dell’Unione Europea vengono trattati e depurati più di 40 miliardi di metri cubi di acque reflue, di cui vengono riusati soltanto 964 milioni di metri cubi. Gli altri 39 miliardi di metri cubi di acqua ripulita finiscono infatti nei fiumi o nei mari senza trovare un nuovo utilizzo umano. Si tratta di passare come nel caso dei rifiuti da una cultura dissennata dello scarto ad una cultura virtuosa del riciclo, valorizzando economicamente anche le acque reflue.

Lo stesso Papa Francesco, il 24 febbraio scorso, paventava “una grande guerra mondiale per l’acqua”, ma pure sottolineava: “ancora non è tardi ma è urgente prendere coscienza del bisogno di acqua e del suo valore essenziale per il bene dell’umanità”.








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