Leader religiosi di varie fedi hanno espresso choc e dolore per l’attacco terroristico che ha provocato la morte, ieri a Londra, di 4 persone, compreso l’assalitore. I feriti sono oltre 40. Alcuni di questi, almeno 7, sono ricoverati in gravi condizioni. Rappresentanti di varie comunità religiose - tra cui cristiani, indù, ebrei e musulmani - hanno inoltre fermamente condannato l’azione terroristica, compiuta nel giorno del primo anniversario degli attentati di Bruxelles, costati la vita a 35 persone. Il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles, in un’intervista alla nostra Lydia O'Kane si è detto scioccato per quanto accaduto a Londra:
R. – Obviously, everybody today is shocked but
typically, here, life gets on …
Ovviamente siamo tutti sotto shock ma come poi avviene
sempre, la vita continua in maniera normale: la gente va al lavoro, il Parlamento
sarà operativo già oggi pomeriggio e regna una calma determinata. Ma ognuno di noi
pensa alle famiglie che hanno perso la persona di cui stavano aspettando il ritorno
a casa, ieri sera. Tra questi ci sono un poliziotto, che è stato ucciso, e tra gli
altri civili che sono stati uccisi c’è una donna i cui due figli vanno in una delle
nostre scuole: i due bambini e il marito oggi saranno devastati! Preghiamo intensamente
per loro e per coloro che sono stati uccisi. Questa è la prima risposta. La seconda
è nel riconoscimento dell’intervento del poliziotto che è morto ma anche la risposta
della polizia e delle forze di sicurezza, che è stata rapida, bilanciata e molto professionale.
Bisogna ricordare che sono veramente tante le persone che sono impegnate per garantire
la nostra sicurezza, e per questo la terza nostra risposta è di condanna per quello
che è accaduto. Non esiste alcun titolo di merito o di stima che una qualsiasi persona
sana di mente possa pensare di ricevere da un attacco su persone innocenti – turisti
– che si occupano dei fatti loro. Per questo condanniamo decisamente quello che è
accaduto, mentre al contempo dobbiamo anche affermare che non c’è posto per l’odio
nella nostra risposta: non dobbiamo creare nemici tra le persone che vivono in questo
Paese e che, in linea di principio, sono nostri amici. Per questo credo che la cosa
più importante in questo momento sia che non dobbiamo allontanare le persone con reazioni
troppo forti, creando nemici in quelle persone delle quali potremmo essere tentati
di pensare che la loro religione supporti azioni di questo genere di violenza, così
assurdamente terribile.
L’appello del Faiths Forum
Il Faiths Forum, che riunisce varie comunità religiose londinesi - tra cui cristiani,
indù, ebrei e musulmani - ha deplorato “il terribile attacco sul ponte di Westminster”
aggiungendo che le religioni difendono la sacralità della vita umana. Non c’è alcuna
giustificazione per questo barbaro attacco contro persone innocenti ed il terrorismo
– sottolinea l’organismo interreligioso - non deve avere nessun spazio nella società.
Il Faiths Forum, lanciando un appello a tutti i londinesi a restare uniti in questo
tragico momento, ha inoltre assicurato il proprio impegno a raddoppiare gli sforzi
per la pace, la compassione, la comprensione e la speranza.
Il dolore dell’arcivescovo Welby
Anche l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, leader spirituale della Comunione
anglicana ha espresso il proprio dolore: “L’Inghilterra anglicana e cattolica – ha
detto - si stringe in preghiera in queste ore di choc per tutto il paese dopo che
un uomo questo pomeriggio ha travolto con una macchina la folla che stava passeggiando
sul ponte di Westminster per schiantarsi contro il cancello del Parlamento e aggredire
e uccidere un agente di polizia”.
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