Continuano incessanti gli appelli delle agenzie internazionali e delle Chiese africane per la gravissima crisi alimentare che sta investendo diversi Paesi del continente a causa di conflitti localizzati, siccità e volatilità dei prezzi del cibo. Dopo il Sud Sudan anche in Somalia è stato dichiarato lo stato di carestia. La rete Caritas in Africa da mesi sta potenziando gli interventi per la sicurezza alimentare delle comunità con particolare attenzione alla fasce più vulnerabili (minori, donne, malati). Ma l’entità dei bisogni è tale – si sottolinea in un comunicato di Caritas italiana - da richiedere con urgenza un impegno ulteriore e una solidarietà internazionale che purtroppo sino ad ora non è stata sufficiente.
Nel 2011 sono morte 250 mila persone
“In questo momento – aveva detto Papa Francesco all’udienza dello scorso 22 febbraio
è più che mai necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma
a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni
sofferenti”. Caritas rilancia con forza questo appello ed esorta tutti a non restare
indifferenti davanti a questa drammatica crisi e a fare in modo che non si ripeta
quanto accadde nel 2011, quando morirono per fame 250.000 persone.
E’ prioritario agire sulle cause della crisi
“Proprio per evitare che simili situazioni si ripresentino ciclicamente – sottolinea don
Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana - è indispensabile che, accanto alla
risposta umanitaria, vi sia un impegno ad agire sulle cause della crisi: guerre, erosione
dell’ambiente, cambiamento climatico, politiche economiche a vantaggio delle grandi
corporazioni e a svantaggio dei piccoli agricoltori e delle comunità rurali”. È possibile
sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando
il conto corrente postale n. 347013, o on line sul sito www.caritas.it (A.L.)
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