2017-03-24 12:53:00

Prodi: ricostruire l'Europa sulla solidarietà


L'Europa è attraversata da populismi e spinte centrifughe. Sono tanti i cittadini che vedono distanti, invadenti e burocratiche le istituzione dell'Unione. Perché? Jean-Charles Putzolu lo ha chiesto a Romano Prodi, che è stato presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004:

R. – E’ molto semplice: l’Europa è partita con una grande spinta ideale, è partita con il baluardo del difendere la pace e lo sviluppo, e ha mantenuto queste due cose: questo è stato un grande risultato … Però, quando io vado a parlare ai ragazzi dell’Europa e parlo della pace, mi guardano come si guarda un dinosauro, come se tutto fosse garantito. L’esperienza della guerra si è consumata e non è intervenuta una spinta di coordinamento e di solidarietà altrettanto forte com’era quella della ricostruzione e dello stare insieme. Quindi dobbiamo ricostruire questa base etico-politica dell’Europa.

D. – E da dove bisogna ripartire? dalla proposta della Germania, di una Europa a due velocità?

R. – Bè, la proposta di un’Europa a due velocità non è una proposta conclusiva, per l’Europa, ma è una proposta che dice: “Intanto, in questa situazione difficile, facciamo qualcosa in più e salviamo l’esistente”. Quindi, io la vedo come una proposta positiva, purché sia aperta a tutti, non diventi un club esclusivo e non diventi un club Nord contro Sud. Non è il bene maggiore, ma è certamente il male minore.

D. – Si è voluto costruire un’Europa che non sia “gli Stati Uniti d’Europa”: poi si vedono le difficoltà. Allora, alla fine, una versione europea degli Stati Uniti d’America è ipotizzabile?

R. – Mai ho pensato che l’Europa diventasse come gli Stati Uniti. Abbiamo una diversità di lingue enorme, abbiamo provenienze diverse, abbiamo tradizioni culturali profonde … L’Europa deve essere unita, ma in modo diverso rispetto agli Stati Uniti. Vede, il discorso di un federalismo invadente è portato avanti soltanto da coloro che non vogliono l’Europa: gli europeisti vogliono un federalismo progressivo, che vada avanti con il procedere della storia, tenendo conto delle diversità nazionali e perfino regionali … Io credo, tra l’altro, che - proprio perché c’è un ombrello europeo - si sono, in tanti Paesi europei, levate le voci di autonomia, di decisioni locali … E’ un’Europa che non vuole avere un accentramento, ma vuole che siano messe insieme le decisioni indispensabili per sopravvivere nel mondo della globalizzazione.








All the contents on this site are copyrighted ©.