La Commissione per l’ambiente dell'Assemblea legislativa in Salvador ha approvato il 21 marzo all'unanimità gli 11 articoli della legge che vieta l’estrazione dei metalli nel Paese. "El Salvador ha vinto ancora una battaglia contro l'estrazione", ha detto Guillermo Mata, presidente della Commissione per l'ambiente, commentando quello che rappresenta il primo passo nella stesura finale della legge sul tema, che ha visto coagularsi un ampio consenso politico attorno al tema della tutela ambientale. Il prossimo passo riguarderà il dibattito e l'approvazione da parte dell'intera Assemblea, che potrebbe richiedere una settimana di tempo.
Una legge in difesa dei beni vitali
Vidalina Morales, un’attivista che vive nel Dipartimento di Cabañas, uno dei più colpiti
dall'inquinamento minerario, ha sottolineato che "questa legge è utile per il futuro
del Paese, perché fermerà l'inquinamento delle acque, difenderà l'agricoltura, l’ambiente
e in qualche modo riabilita gli ambientalisti martiri assassinati per essersi opposti
ai disastri minerari". Per le associazioni ambientaliste, questa normativa dimostra
che un altro modello di sviluppo è possibile, preservando beni vitali come le risorse
idriche che patiscono alti livelli di inquinamento nei processi di estrazione mineraria.
L’iniziativa della Chiesa salvadoregna
Anche la Chiesa cattolica ha affrontato la questione all’inizio del mese di marzo,
organizzando una marcia che ha portato all'Assemblea legislativa un progetto di legge
contro l'estrazione. Secondo il sondaggio, 8 salvadoregni su 10 si oppongono all’estrazione
mineraria dei metalli e attualmente esiste un contenzioso aperto con la “Oceana Gold”,
una Corporation canadese-australiana che si è vista negare dal tribunale, per possibili
ricadute ambientali, l’apertura di una miniera d’oro nel Salvador. (A.D.C.)
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