La persona sia al centro del settore agricolo. Questo l’appello del cardinale segretario di Stato Parolin, in una lettera indirizzata a Janez Potocnik, presidente del X Forum per il futuro dell’Agricoltura promosso a Bruxelles. Estendendo a tutti i partecipanti il saluto del Papa, il porporato invoca ogni sforzo affinché ciascun Paese “accresca le proprie risorse per arrivare all’autosufficienza alimentare”. La sintesi di Paolo Ondarza:
Serve “un maggiore impegno a favore del settore agricolo non solo nel migliorare i sistemi di produzione o di commercializzazione, ma soprattutto nel porre l’accento sul diritto di ogni essere umano ad avere accesso a un cibo sano e sufficiente e ad essere nutrito in misura dei propri bisogni”. E’ la convinzione espressa nella lettera del card. Parolin al presidente del X Forum per il futuro dell’Agricoltura in programma oggi a Bruxelles.
Collocare la persona al centro di ogni azione
“Sempre più si evidenzia la necessità di collocare
al centro di ogni azione la persona, sia essa soggetto del lavoro agricolo, operatore
economico o consumatore”. Suggerendo un approccio che evidenzi la “stretta relazione
tra agricoltura, custodia del creato, crescita economica, sviluppo e bisogni della
popolazione mondiale”, il porporato ha chiesto una maggiore attenzione alle aree del
globo più vulnerabili, in cui le persone sono “escluse dai processi produttivi” e
spesso “costrette a lasciare le loro terre” in cerca di rifugio e speranza di vita.
Serve maggiore attenzione per aree più vulnerabili
Il riferimento è - in linea con gli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile – a quei Paesi dove l’attività agricola resta carente, non sufficientemente
diversificata e quindi inadeguata a rispondere al contesto ambientale o al mutamento
climatico. Pensando a queste aree il card. Parolin ha menzionato i “bassi livelli
di occupazione” e la “malnutrizione, anche cronica, per milioni di esseri umani”.
Ogni Paese arrivi all’autosufficienza alimentare
Forte l’appello ad una maggiore responsabilizzazione,
e a non cedere allo scoraggiamento di fronte alla strada da percorrere: “Ogni sforzo
- ha aggiunto il Segretario di Stato Vaticano - va orientato innanzitutto a fare
in modo che ogni Paese accresca le proprie risorse per arrivare all’autosufficienza
alimentare, pensando a nuovi modelli di sviluppo e di consumo, facilitando forme di
organizzazione comunitaria che valorizzino i piccoli produttori e preservino gli ecosistemi
locali e la biodiversità”. La soluzione non è imporre “un modello di produzione a
tutto vantaggio di gruppi ristretti”, “né pensare al lavoro agricolo partendo dai
risultati ottenuti dalla ricerca in laboratorio”. Un tale approccio infatti pur essendo
fonte di immediato vantaggio per alcuni, può recare danno ad altri.
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