“La Conferenza episcopale degli Stati Uniti, in unità con Papa Francesco, sostiene fortemente la salvaguardia dell’ambiente e chiede costantemente al Paese di ridurre le emissioni di carbonio”: così i vescovi statunitensi rispondono all’ordine esecutivo varato il 28 marzo dal presidente Usa Donald Trump. Una decisione che, spiegano i presuli in una nota a firma di mons. Frank J. Dewane, presidente del Comitato per la Giustizia Interna e lo Sviluppo umano, “annulla e indebolisce numerose protezioni ambientali e smantella il programma nazionale progettato per ridurre le emissioni di carbonio dalle centrali elettriche del 32% entro il 2030”.
Occorre un piano di tutela per la persona e la natura
“Tale ordine esecutivo – si legge – mette in pericolo una serie di tutele ambientali,
senza l’adozione di un piano che sia in grado di garantire una salvaguardia adeguata
per le persone e per il Creato”. Inoltre, questa decisione - ribadiscono i vescovi
- implica che “purtroppo, sarà improbabile che gli Stati Uniti raggiungano gli obiettivi
previsti sia a livello nazionale che internazionale”.
Approccio sia integrale
“Le politiche – scrive ancora mons. Dewane – devono essere in favore sia della crescita
del Paese che della tutela dell’ambiente”, nell’ottica di “un approccio integrale
che rispetti le esigenze dell’uomo e della natura”. Tanto più che – aggiungono i presuli
– “molti Stati hanno già fatto grandi progressi verso gli obiettivi di riduzione delle
emissioni di carbonio” e si tratta di iniziative che “dovrebbero essere incoraggiate,
non ostacolate”.
Ascoltare il grido della terra e dei poveri
Infine, ricordando quanto scrive Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato si’ sulla
cura della casa comune”, la Conferenza episcopale statunitense esorta a dare ascolto
al “grido della terra ed al grido dei poveri”, in particolare “dei più vulnerabili”.
(I.P.)
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