S.E. Mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, commenta la visita pastorale di Papa Francesco nella diocesi di Carpi, esprimendo rammarico per l'insufficiente ripresa che ne ha oggi fatto la stampa: "E' stata una visita importante. Non è minore questa città sebbene sia di piccole dimensioni. Il Papa rende grande ciò che sembra piccolo e centrale quello che sembra periferico. Il suo invito a non restare ‘chiusi nelle grotte’ è stato un messaggio di intelligente speranza. Per di più ieri c’erano moltissimi disabili: anche questo ha reso la visita molto importante".
Il Papa ha inviato, da queste zone ancora duramente provate dal sisma di cinque anni fa, un messaggio di speranza e anche di responsabilità. "Qui l’operosità così diffusa credo che possa essere un ulteriore elemento di responsabilità e di incitamento per chi vive le consueguenze della crisi in modo più drammatico". E racconta che a pranzo nel seminario vescovile c’era anche un sacerdote novantatreenne. "Bello poter spezzare la gioia della fraternità anche attorno alla mensa, fa bene a tutti, anche al clero, ovviamente, e aiuta la Chiesa anche ad essere più forte".
A margine, l'arcivescovo spende qualche parola alla luce dell'omicidio a Budrio (BO) che ha fatto riemergere il dibatitto sulla legittima difesa: "La tentazione istintiva di fronte alle forze del male è di rincorrerle. Certamente è un fatto da cui traiamo un invito ulteriore per le forze dell’ordine che devono garantire la sicurezza e per la giustizia che deve trovare le risposte efficaci, nell'ambito di una percezione della insicurezza che però è molto maggiore, ricordiamolo, rispetto ai dati reali. Il problema è far funzionare il sistema nel suo complesso che deve garantire il bene della casa comune".
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