2017-04-04 12:29:00

Papa autorizza speciali licenze per matrimoni dei fedeli lefebvriani


Novità nel cammino di comunione con i membri della Fraternità di San Pio X. Resa nota oggi una Lettera della Pontificia Commissione Ecclesia Dei - collegata alla Congregazione per la dottrina della Fede - inviata ai vescovi delle Conferenze episcopali interessate dalle nuove disposizioni concesse per la celebrazioni dei matrimoni dei fedeli che seguono l’attività pastorale della Fraternità. Il servizio di Roberta Gisotti:

La lettera si apre con una premessa che aggiorna sui “diversi generi di incontri e iniziative” per “riportare nella piena comunione la Fraternità Sacerdotale San Pio X”, fondata da mons. Marcel Lefebvre. Ricordano il cardinale Gerhard Muller e mons. Guido Pozzo, presidente e segretario della Commissione Ecclesia Dei, che Papa Francesco ha già concesso “a tutti i sacerdoti” lefebvriani “le facoltà per confessare validamente i fedeli”, “in modo da assicurare la validità e la liceità del sacramento” “e non lasciare nell’inquietudine le persone”, così come indicato nella Lettera Misericordia et misera, pubblicata nel novembre scorso, in chiusura dell’Anno Santo sulla Misericordia.

Mirando dunque “a rasserenare la coscienza dei fedeli, malgrado l’oggettiva persistenza per ora - chiarisce la Lettera - della situazione canonica di illegittimità, in cui versa la Fraternità di San Pio X”, il Papa ha deciso di autorizzare gli Ordinari del luogo a “concedere” “licenze” per celebrare i matrimoni dei fedeli” lefebvriani, secondo modalità che prevedono “la delega per assistere al matrimonio ad un sacerdote della diocesi” o comunque “pienamente regolare”, “perché accolga il consenso delle parti” “che, nella liturgia del Vetus ordo, avviene all’inizio della Santa Messa, seguendo poi la celebrazione della Santa Messa votiva da parte di un sacerdote della Fraternità”.

Se ciò “non sia possibile, o non vi siano sacerdoti della diocesi” l’Ordinario può “attribuire direttamente le facoltà necessarie al sacerdote della Fraternità che celebrerà anche la Santa Messa, ammonendolo del dovere di far pervenire alla Curia diocesana quanto prima la documentazione della celebrazione del Sacramento”.

Si dicono, il cardinale Muller e mons. Pozzo “certi che anche in questo modo si possano rimuovere disagi di coscienza nei fedeli” lefebvriani e “incertezza circa la validità” del matrimonio”, e “si possa affrettare il cammino verso la piena regolarizzazione istituzionale” della Fraternità di San Pio X.








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