Si ascolti il grido del popolo sofferente. E’ quanto esorta la Conferenza dei religiosi e delle religiose del Venezuela, che in un comunicato esprime forte preoccupazione per la situazione che si vive nel Paese. Nel documento si denuncia, in particolare, “l’indolenza del governo nazionale”, interessato solo a mantenere il potere. Non viene considerato, invece, il prezzo pagato dal popolo che necessita di cibo, medicine, sicurezza, pace. Nel comunicato si lancia inoltre un accorato appello affinché vengano garantiti, per il bene del Venezuela, i processi democratici. I poteri dello Stato – ricordano i religiosi e le religiose del Venezuela - devono essere indipendenti l'uno dall'altro. L’organismo religioso giudica poi “per nulla responsabili, moralmente inaccettabili e pertanto riprovevoli” le recenti decisioni prese dalla Corte suprema.
Proteste dopo voto della Corte Suprema
Negli ultimi giorni, lo Stato sudamericano è stato scosso da proteste innescate proprio
dalla decisione del 30 marzo della Corte suprema. Un voto controverso con cui il Parlamento
è stato esautorato da ogni funzione. In seguito l'Assemblea Nazionale, dove l’opposizione
ha la maggioranza, ha approvato l’apertura del procedimento di rimozione dei magistrati
responsabili della sentenza, poi annullata, con cui si attribuivano all’Alta Corte
le funzioni del potere legislativo.
Paese scosso da una grave crisi
Momenti di grande tensione si sono vissuti in particolare martedì scorso a Caracas,
quando gruppi paramilitari legati al governo hanno aperto il fuoco contro i dimostranti.
La polizia ha impedito ai manifestanti, tra i quali anche il presidente dell’Assemblea
nazionale Julio Borges, di raggiungere la sede del Parlamento. Intanto, la situazione
generale del Venezuela resta gravissima. Secondo diversi esperti, la crisi mondiale,
il crollo dei prezzi del petrolio e la corruzione hanno gravemente danneggiato l’economia
del Paese, dove tra l’altro si registra l’inflazione più alta del mondo (475% lo scorso
anno).
L’intervento dell’Organizzazione degli Stati Americani
In questo scenario, segnato anche da forti tensioni regionali, l’Organizzazione degli
Stati Americani (Osa), ha inoltre adottato “a maggioranza”, nei giorni scorsi , una
dichiarazione in cui si esprime grande preoccupazione per “l’erosione dell’ordine
democratico” nel Paese latino americano. Nel documento, duramente condannato dal presidente
venezuelano Nicolas Maduro, l’organizzazione internazionale che comprende 35 Stati
indipendenti delle Americhe, ha anche chiesto il ripristino dell’ordine costituzionale.
Per Borges, in Venezuela è in corso un “golpe continuo” dal 6 dicembre del 2015, ovvero
da quando il chavismo ha perso la maggioranza in Parlamento. (A cura di Amedeo
Lomonaco)
All the contents on this site are copyrighted ©. |