2017-04-10 08:00:00

Stato d'emergenza in Egitto. Il dolore del Papa per i due attentati ai copti


Ascola le parole del Papa all'Egitto:

“Al mio caro fratello, Sua Santità Papa Tawadros II, alla Chiesa copta e a tutta la cara nazione egiziana, esprimo il mio profondo cordoglio, prego per i defunti e per i feriti, sono vicino ai familiari e all’intera comunità. Il Signore converta il cuore delle persone che seminano terrore, violenza e morte e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi”.

Queste l’accorata vicinanza espressa dal Papa alla Chiesa copta d’Egitto, ieri all’Angelus in Piazza San Pietro, dopo la celebrazione della Messa della Domenica delle Palme; una giornata funestata dalla nuova strage di cristiani. Due distinti attentati, a Tara e Alessandria, rivendicati dal sedicente Stato Islamico, hanno causato la morte di 45 persone e 120 feriti. Il servizio di Marco Guerra:

Dispiegamento di unità speciali dell'esercito per garantire la sicurezza nei luoghi più sensibili dell'Egitto; sospensione del diritto alle manifestazioni di ogni genere e le adunate di oltre cinque persone e l’estensione dei poteri delle forze di polizia. Queste le misure previste dallo stato di emergenza dichiarato ieri sera dal presidente Abdel Fattah al Sisi a seguito degli attenti di contro le chiese copte ad Alessandria e a Tanta. Il provvedimento avrà una durata di tre mesi, sarà in vigore quindi anche durante la visita del Papa in Egitto in programma per i prossimi 28 e 29 aprile. La rivendicazione da parte dello Stato Islamico dei due attentati ha ricordato al governo laico dell’Egitto di essere uno dei principali obiettivi del radicalismo islamico. Nel mirino restano anche i musulmani, le forze si sicurezza egiziane hanno disinnescato, infatti, due ordigni esplosivi che erano stati piazzati nella moschea Sidi Abdel Rahim di Tanta. E ieri poteva essere colpita anche la massima autorità della chiesa copta egiziana, il patriarca Tawadros II che stava celebrando la messa proprio nella cattedrale di San Marco di Alessandria, all’esterno della quale è avvenuta la seconda esplosione. E nel pomeriggio fuori dalla chiesa ci sono state le accese proteste della comunità cristiana che chiede più protezione alle autorità che, nel frattempo, hanno fermato due persone sospettate di essere coinvolte negli attentati. Solidarietà da tutti i Paesi Europei, dalla Turchia, da Israele e dall’autorità palestinesi. Trump si dice “rattristato” ha dichiarato la sua “fiducia nel fatto che al Sisi saprà gestire la situazione”.

Ma nelle preghiere del Pontefice, anche le 4 vittime e i 15 feriti di venerdì scorso a Stoccolma, in Svezia, dove un camion è stato lanciato sulla folla. Per l’accaduto è stato arrestato ieri un cittadino uzbeko di 39 anni già noto alle forze dell’ordine. Francesco ha pregato affinché il Signore converta i cuori di quanti seminano violenza e morte. Sentiamo il Papa:

“Al Cristo che oggi entra nella Passione e alla Vergine Santa affidiamo le vittime dell’attentato terroristico avvenuto venerdì scorso a Stoccolma, come anche quanti sono ancora duramente provati dalla guerra, sciagura dell’umanità”.








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