2017-04-13 13:37:00

I sacerdoti di Roma: portare il nostro sorriso al mondo


La gioia dell’evangelizzazione e l’annuncio umile della Buona Novella sono stati tra i temi affrontati da Papa Francesco durante l'omelia della Messa Crismale. Tanti i sacerdoti della Diocesi di Roma che hanno partecipato alla celebrazione. Ascoltiamo alcune loro testimonianze all’uscita della Basilica di San Pietro, raccolte da Michele Raviart:

R. - Oggi il Santo Padre ha parlato a tutti i sacerdoti. Ha detto che dobbiamo essere servitori della gioia, essere un riflesso di Gesù nel mondo, di Gesù gioioso e non di un Gesù triste. Noi come sacerdoti dobbiamo portare al mondo un sorriso perché si possa credere nella Risurrezione di Gesù, perché Gesù è gioia, è allegria, ma bisogna anche camminare con la Croce.

D. - Come si fa ad essere concretamente gioiosi nel fare il sacerdote?

R. - Senza la gioia si cade nella routine. Bisogna far ardere il cuore. Quando sento gioia nel mio cuore, posso annunciare con gioia piena.

R. - Per me è importante questo: quando annunciamo dobbiamo sempre portare la gioia, la Buona Notizia, quella che la gente aspetta di ascoltare. Tutto quello che Lui ha fatto, ha lavato i piedi, ha sacrificato se stesso per gli altri, così anche noi dobbiamo fare gesti concreti. In questo modo la gente capisce che non sono soltanto parole.

D. – Come avete accolto le parole del Papa? Cosa vi è rimasto?

R. – Credo che sia molto importante che i sacerdoti siano umili, perché nel mondo di oggi ci sono tante persone che non lo sono. I sacerdoti devono essere umili come Gesù, questo è molto importante: è un buon esempio per il mondo.

R. – Mi ha colpito una parte in cui ha spiegato come si usa la  misericordia, cioè arrivando al peccatore non con una misericordia che sia una finta commiserazione e lasciando il peccatore lì dove si trova, ma accompagnandolo, aiutandolo a fare dei passi.

D. – Per un seminarista, che lezione danno oggi le parole del Papa sull’annuncio del Vangelo?

R. – Il Papa oggi ci ha parlato di questi tre punti cardinali. La Samaritana, l’esempio di Maria alle Nozze di Cana e poi Gesù crocifisso, il suo cuore trafitto, questa fonte …Penso che sia questa la cosa più importante.

R. – Lui ci ha ricordato di fare brevi prediche, ma di predicare con un’attitudine in cui sia chiaro che noi stessi siamo stati toccati dal Signore nella nostra vita di preghiera. È veramente una sfida, ma ogni cosa che ha valore è una sfida. Dobbiamo affrontare la sfida non da soli, ma anche con l’aiuto della Madonna, come ci ha detto il Santo Padre questa mattina.








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