Si chiama “Red Clamor”, “Rete del grido”, con un riferimento biblico al libro dell’Esodo (3, 7-8) in cui il Signore ascolta “il grido del popolo d’Egitto”: è la Rete latinoamericana e caraibica per la Pastorale di migranti, rifugiati e vittime della tratta. L’organismo, frutto di un lavoro durato quattro anni, riunisce gran parte delle organizzazioni di mobilità umana della Chiesa cattolica dell’America Latina e dei Caraibi. A sugellare la nascita della Rete, nei giorni scorsi, è stato un incontro svoltosi a Santiago de Caballeros, nella Repubblica Dominicana, organizzato dal Dipartimento Giustizia e solidarietà (Dejusol) del Consiglio episcopale latinoamericano.
I membri della Rete
Soddisfazione per l’operato è stata espressa da mons. Gustavo Rodríguez, presidente
del Dejusol, il quale ha sottolineato “l’entusiasmo dei partecipanti al progetto”,
che “realizza un sogno e dona speranza al futuro di questo tipo di Pastorale”. Tra
i membri della Rete ci sono gli Scalabriniani, il Jesuit Refugee Service, diversi
Dipartimenti della mobilità umana delle Conferenze episcopali latinoamericane (Repubblica
Dominicana, Messico, Guatemala, Haiti, Cile), oltre a numerose Congregazioni religiose.
Un grande segnale di speranza
Dal suo canto, mons. Julio César Corniel, presidente della Pastorale sociale dominicana,
ha ribadito che “la Rete del Grido rappresenta il consolidamento di linee concrete
per il lavoro con i migranti, per unificarne i criteri, sentirsi sostenuti ed uniti
nel cercare soluzioni ai problemi che si presentano. Senza dubbio, la Rete è un grande
segnale di speranza”.
Migranti sperimentano situazioni terribili
Gli ha fatto eco padre Francisco Hernández, direttore del Segretariato Caritas dell’America
Latina e dei Caraibi: “La migrazione è un tema fondamentale, poiché è uno dei problemi
più grandi nel mondo. Per questo, ci sentiamo profondamente impegnati nel lavorare
come comunione ecclesiale, in cui la diversità di sforzi e di esperienze ci permette
di procedere in modo concreto e comune in favore dei migranti che sperimentano situazioni
terribili”.
Riconoscere dignità dei migranti
In conclusione, la Rede del Grito desidera essere “un ospedale da campo in cui i migranti,
gli sfollati, i rifugiati e le vittime della tratta possano essere accolti, protetti
e curati, riconosciuti nella loro dignità ed aiutati ad integrarsi nelle comunità
di accoglienza”. (I.P.)
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